56 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Lo stile di Roberto Cavalli, il designer della sensualità sfacciata che amava l’animalier

Le stampe dello stilista fiorentino sono diventate celebri per i loro richiami a pellami di animali ed elementi naturali. Un creativo che ha segnato il modo di fare moda, con la sua visione opulenta e barocca.
A cura di Annachiara Gaggino
56 CONDIVISIONI
Roberto Cavalli e la moglie Eva Maria Düringer
Roberto Cavalli e la moglie Eva Maria Düringer

La morte di Roberto Cavalli ha segnato la fine di un'era. Con lui si spegne quella concezione di moda irriverente e sensuale, appariscente e decorativa, dalle fantasie caleidoscopiche e che ha fatto delle stampe animalier il suo statement. "Armani vestiva le mogli, Cavalli le amanti", aveva affermato la giornalista Mariella Milani. Una definizione didascalica che racchiudeva in poche parole l'essenza delle due visioni creative: da quella minimalista del couturier di Piacenza a quella opulenta e sfacciata del designer fiorentino.

Roberto Cavalli aveva capito che le donne volevano essere sexy e mostrare il proprio corpo con fierezza; a loro ha dedicato cinquant'anni di carriera tra tessuti lussuosi e abiti dai tagli ricchi di carica erotica. Uno stile barocco e inconfondibile, ai limiti dell'eccesso, che ha conquistato il jet set internazionale: celeb di tutto il mondo volevano essere vestite dallo stilista italiano o prendere parte a una delle sue cene luculliane e ai suoi party sfarzosi. Una vita sopra le righe e vissuta in maniera cinematografica, che rispecchiava la visione creativa di uno stilista sempre sopra le righe. "Era un simbolo di creatività e maestria", ha detto a Fanpage.it il presidente della Toscana Eugenio Giani. A unirsi all'addio allo stilista una serie di celeb con con ha collaborato negli anni.

Bar Rafaeli al Festival di Sanremo nel 2013
Bar Rafaeli al Festival di Sanremo nel 2013

Cavalli, lo stilista che si ispirava alla natura

Dopo aver collaborato negli anni Settanta con Hermés e Pierre Cardin, Roberto Cavalli debutta alla Milano Fashion Week nel 1994 con la sua prima collezione di prêt-à-porter. Ma i suoi codici stilistici erano già stati definiti e lo stilista propone una sfilata visionaria, sontuosa ed eccentrica. I suoi capi diventano immediatamente riconoscibili, e fa della stampa animalier la sua firma, e la rende un must-have da indossare tutti i giorni. Le fantasie sauvage iniziano già ai suoi esordi con il ghepardo, per poi allargarsi negli anni Novanta allo zebrato, leopardato, pitonato, fino ad arrivare ai print ispirati ai colori delle ali di farfalla. Le paillettes vengono usate come fossero delle squame.

Cindy Crawford e Lorena Cesarini con l'abito Cavalli
Cindy Crawford e Lorena Cesarini con l'abito Cavalli

"Copio i manti degli animali perché mi piace copiare Dio, il designer più fantastico", ha spesso affermato il designer. Una passione che nasce dalla fotografia, le immagini che scattava prendevano vita nelle sue stampe. Il riferimento agli elementi naturali era imprescindibile nelle sue collezioni, tanto che nell'ultima intervista, raccontando di uno dei suoi pezzi preferiti, ha detto: "Un abito con la testa di tigre che feci indossare a Cindy Crawford che scese da Trinità di Monti, in piazza di Spagna, era bellissimo e mi rappresentava. Perché parlava di natura come le foto dei miei fiori e dei miei animali. Che poi tanti hanno copiato. Ma a me è bastato essere stato il primo". L'abito, che appartiene alla collezione Autunno/Inverno 2000 è tornato in auge dopo essere stato indossato dalla celebre influencer statunitense Kim Kardashian per poi essere riproposto sul palco dell'Ariston da Lorena Cesarini al Festival di Sanremo 2022.

Naomi Campbell alla sfilata Cavalli Autunno/Inverno 2012
Naomi Campbell alla sfilata Cavalli Autunno/Inverno 2012

Roberto Cavalli, non solo animalier

E se le stampe animalier sono state le indiscusse protagoniste delle sue collezioni, a Roberto Cavalli si deve anche una nuova tipologia di denim, a cui fu riservato molto spazio proprio della sua prima sfilata, un jeans trattato in modo lussuoso che ha caratterizzato un decennio. Aderente e a vita bassa, il pantalone si trasforma: sabbiato, dipinto, invecchiato decorato con graffi, viene lavorato con la lycra per renderlo elasticizzato.

Un look Cavalli Primavera/Estate 2003
Un look Cavalli Primavera/Estate 2003

Lo stilista trasforma così il jeans in un capo sexy. Quella di Cavalli è una sensualità a tutto tondo, che ripropone anche nelle sontuose sottovesti di seta, arricchite da un lungo strascico, e caratterizzate da un gioco di trasparenze; ma anche la lavorazione della pelle, che sembrava quasi tatuata, una tecnica innovativa che negli anni Settanta brevettò. Cavalli la decorava con tecniche ad alta pressione e a caldo, creando degli effetti di movimento e di rilievo

Un look Cavalli Primavera/Estate 2013
Un look Cavalli Primavera/Estate 2013

L'ultima sfilata di Roberto Cavalli

Lo stilista nel 2015 lascia la moda, dopo cinquant'anni di carriera vende il suo marchio, che continuerà a seguire la sua eredità. Roberto Cavalli si congeda dal fashion system con il suo consueto stile edonista, in uno dei suoi ultimi défilé il suo carattere emerge in tutte le sue sfaccettature: dalla spettacolare scenografia all'uscita di Naomi Campbell. Roberto Cavalli infiamma letteralmente la passerella, il fuoco si accende intorno a un cerchio d'acqua che ricorda un lago. Lo stilista saluta il pubblico. Sipario.

56 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views