L’italiana Lucilla Nori spiega perché ha abbandonato Miss Universo dopo gli insulti dell’organizzatore: “Meritiamo rispetto”

L’edizione 2025 di Miss Universo, in corso a Bangkok, è stata scossa da un episodio che ha fatto rapidamente il giro del mondo. Durante la cerimonia preliminare, l’organizzatore thailandese Nawat Itsaragrisil ha pubblicamente insultato la concorrente messicana, Fátima Bosch, definendola "stupida" dopo che lei si era rifiutata di partecipare a un servizio fotografico promozionale. La giovane ha reagito rivendicando il proprio diritto a essere rispettata in quanto donna che ha una propria voce. Le sue parole hanno innescato un gesto collettivo: oltre una dozzina di concorrenti hanno abbandonato la sala in segno di solidarietà, trasformando un concorso di bellezza in un atto di protesta. Tra le partecipanti che hanno preso posizione c’era anche Lucilla Nori, rappresentante dell’Italia, che ai microfoni di Fanpage.it racconta il suo punto di vista sull'accaduto, sottolineando quanto la solidarietà e la dignità delle concorrenti siano al primo posto per tutte.
Miss Universo non può più essere solo immagine
La voce di Lucilla Nori, ferma e consapevole, incarna lo spirito con cui molte concorrenti stanno cercando di ridefinire il senso del concorso: "Ogni giorno in Thailandia è un mix di emozione, gratitudine e scoperta – racconta a Fanpage.it – rappresentare l’Italia è un onore immenso e sento una grande responsabilità nel portare con me la mia cultura, i miei valori e il sogno di tante ragazze".

Il caso di Miss Messico, spiega Nori, ha evidenziato la necessità di dare al concorso una nuova direzione: "Miss Universe non può essere solo immagine. Deve essere piattaforma, dialogo e rappresentanza. Le concorrenti sono donne con storie, battaglie e sogni veri. E meritano di essere ascoltate".
La solidarietà spontanea del gruppo che abbandona la sala
Quando le partecipanti hanno scelto di lasciare la sala, l’immagine di gruppo che ne è uscita è diventata simbolo di una solidarietà spontanea e potente. "Credo che la solidarietà sia una forma di rispetto – sottolinea Nori – In certi momenti, restare in silenzio equivale ad accettare. E io credo che ogni voce conti, soprattutto in contesti globali come questo". Il gesto collettivo ha spinto l’organizzazione internazionale di Miss Universo a prendere le distanze dall’episodio e a riaffermare l’impegno verso i valori di inclusione e dignità. Ma, come aggiunge la concorrente italiana "ogni voce alzata per il rispetto è un seme piantato. I concorsi possono evolversi diventando non solo vetrine di bellezza, ma luoghi dove si coltiva consapevolezza e cambiamento".

"Credo nel potere delle donne che si sostengono a vicenda"
Per Lucilla, la partecipazione a Miss Universo è anche un modo per dare eco a un impegno personale: "Sostengo le donne vittime di violenza, in particolare le madri. Collaboro con numerose associazioni che offrono rifugio e speranza a chi ha bisogno di ricominciare. Voglio dare visibilità a chi, spesso, viene dimenticato". Il suo messaggio nasce da una visione precisa: "Vorrei trasmettere un messaggio di forza, rinascita e solidarietà. Credo nella bellezza che parte dall’anima e nel potere delle donne che si sostengono a vicenda". In mezzo al caos thailandese, la rappresentante italiana non dimentica il lato umano dell’esperienza, spiegando come in questi giorni tutte le concorrenti abbiano scoperto quanta forza ci sia nella gentilezza e sottolineando come alcuni legami si stiano rivelando davvero autentici: "ed è uno dei doni più belli di questa esperienza".

"La vera bellezza è essere sé stesse"
Il clamore di Bangkok ha aperto una riflessione globale sul futuro dei concorsi di bellezza. Lucilla Nori lo riassume con semplicità: "Credo che stiamo andando verso una maggiore emancipazione. Le donne oggi portano avanti messaggi potenti, parlano di cause sociali e mostrano che la vera bellezza è essere sé stesse, con coraggio e verità". Dopo la bufera, resta una certezza: Miss Universo non è più solo una passerella. È diventato, anche grazie a voci come quella di Lucilla, un terreno dove la bellezza incontra la consapevolezza, e dove il rispetto è finalmente protagonista.
