Graziella e Teresa, a 89 anni le nonne di Altamura sono star di Tik Tok: “Basta poco, un po’ di farina e un po’ di pasta”

Ci sono tradizioni che non smettono mai di stupire e le signore Graziella e Teresa lo sanno bene. Nel cuore della Puglia, più precisamente nella suggestiva città di Altamura, le due donne di quasi novant’anni hanno trasformato la loro quotidianità semplice in un fenomeno globale. Graziella e Teresa non sono solo due nonne che impastano pane e cucinano piatti tipici, ma sono diventate vere e proprie star dei social network: con video ironici, genuini e pieni di vita su Instagram e TikTok hanno conquistato milioni di persone in tutto il mondo, facendo riscoprire tradizioni culinarie, risate spontanee e l’autentica energia tipica della loro terra. Le loro apparizioni davanti all’Antico Forno Santa Caterina, in cui mescolano ingredienti, danzano con la musica e condividono il loro carattere travolgente, hanno trasformato un angolo di storia e cultura locale in un simbolo di bellezza riconosciuto ben oltre i confini italiani. Abbiamo avuto la fortuna di parlare con le due signore e Giacomo, uno dei giovani proprietari che hanno ridato vita al forno storico di Altamura, che ci hanno raccontato com'è nato il fenomeno e il loro scopo.

Graziella e Teresa, come vi siete conosciute e da quanto tempo siete amiche?
Ci conosciamo da quando eravamo bambine. Eravamo vicine di casa e siamo sempre state insieme, fin da piccole. Siamo cresciute una accanto all’altra e l’amicizia non ci ha mai lasciate.
Da dove nasce la vostra passione per la cucina?
Ci è sempre piaciuto cucinare. Abbiamo imparato tutto dai nostri genitori: lavorare, fare le cose belle, impastare. È una tradizione che portiamo avanti da sempre, perché in casa nostra si è sempre cucinato.
Quali sono i piatti che rappresentano di più la vostra cucina?
Facciamo le orecchiette, i cavatelli, il pane e le focacce. Sono le ricette di una volta, quelle che facevano i nostri genitori. Non abbiamo cambiato nulla, continuiamo a farle come ci hanno insegnato.
Avete mai insegnato a cucinare a qualcuno?
Abbiamo insegnato tutto ai nostri figli. Io ne ho sei, e tutti sanno fare queste cose. Per noi è importante trasmettere quello che sappiamo, perché senza questo passaggio le tradizioni si perdono, come sta capitando spesso purtroppo.
Perché per voi è importante continuare a cucinare e insegnare?
Perché abbiamo visto tempi difficili. Abbiamo visto la guerra, la fame, lavori duri. Non era come oggi. Siamo cresciute così, con il fornaio che arrivava la mattina e il tavolo pieno di farina. È una vita che ci ha insegnato tanto e che non vogliamo vada persa.
Ma non vi stancate mai a cucinare così tanto e per tutti?
No, perché siamo abituate. I nostri genitori ci hanno insegnato a fare tante cose, a lavorare sempre. Per noi è naturale.
Come vivete il successo sui social? Vi piace?
Siamo contente, perché facciamo cose vere e belle. Se tante persone guardano i video è perché capiscono l’importanza di quello che facciamo. Basta poco: un po’ di farina, un po’ di pasta, insegnare ai figli e ai nipoti.
Giacomo, come nasce l’idea di portare Graziella e Teresa sui social?
Abbiamo riaperto il forno tre anni fa, dopo il Covid. È un forno dell’1300 che aveva chiuso per la prima volta in settecento anni. Siamo tre ragazzi under 35 e, non essendo panettieri di formazione, abbiamo deciso di ripartire dalla tradizione. Graziella e Teresa sono profondamente legate alla storia di Altamura e del pane: Graziella era conosciuta in città perché vendeva il lievito madre da casa. Abbiamo voluto lasciare una testimonianza concreta, attraverso i video, per trasmettere questo saper fare tradizionale in Italia e nel mondo.
