Come impacchettare i regali di Natale senza impazzire: è questione di matematica

Finché si tratta di impacchettare un libro, siamo bravi tutti (e neppure!). Ma con alcune tipologie di regali, dalle forme più irregolari e strane, diventa difficile trovare il modo di presentare il dono in modo decente, senza ritrovarsi a consegnare una palla informe di carta regalo arrotolata a caso. La parte più brutta del Natale per molti è proprio mettersi lì a confezionare i regali: l'impacchettamento è forse l'attività più odiata del periodo. Ma la matematica può venire in soccorso dei meno esperti, delle persone con meno manualità, che ogni volta si ritrovano con tagli sulle mani, scotch sui vestiti, lembi di carta in eccesso buttati sul pavimento.
Sara Santos, una matematica del King's College di Londra nel Regno Unito, ha trovato la formula matematica per fare il pacchetto regalo perfetto. La formula serve a ridurre gli sprechi: puntualmente, infatti, succede di tagliare una superficie insufficiente di carta regalo, troppo piccola, dovendo poi correre ai ripari aggiungendo spezzoni! Ha dato delle dritte preziose alla BBC, che l'ha interpellata per andare in soccorso dei più maldestri.
Cominciamo dalla parte facile: il cubo. La prima cosa da fare è misurare l'altezza della scatola e moltiplicarla per 1,5. Quindi, va misurata la diagonale del lato più grande della scatola da un angolo all'altro. Questo numero va sommato al precedente, ottenendo così le dimensioni esatte del quadrato di carta da tagliare. Per esempio: per un cubo di 5 cm in diagonale e 4 cm di altezza, servirà un quadrato di 11 cm x 11 cm. A questo punto a fare la differenza, nella riuscita dell'impresa, è la posizione dell'oggetto: va ruotato in modo che si trovi in diagonale al centro della carta. A quel punto bisogna prendere i quattro angoli della carta e portarli al centro, infilando le linguette di ciascun angolo della scatola sotto le alette più grandi, fissandole con del nastro adesivo trasparente. Il trucco del posizionamento in diagonale è particolarmente utile se il foglio di carta quadrato a disposizione non si adatta perfettamente al cubo tradizionale, se si ha poca carta a disposizione. Ruotandolo in diagonale si può riuscire a coprire l'oggetto.
Passiamo alla forma cilindrica e vediamo come calcolare la lunghezza minima di carta necessaria. In questo caso bisogna misurare il diametro dell'estremità circolare e moltiplicarlo per Pi greco (il fatidico 3,14). La quantità di carta necessaria per avvolgere il regalo è data dalla lunghezza del tubo sommata al diametro. Per sicurezza, meglio lasciare un po' di carta in più, così da essere certi di coprire tutta la superficie e non lasciare buchetti in giro, magari tirando troppo la carta finendo per strapparla.
Ci sono poi le sfere, forse le forme peggiori da avvolgere e rivestire di carta. Non a caso è stata coniata l'espressione: teorema della palla pelosa. Sophie Maclean, divulgatrice matematica e dottoranda al King's College di Londra, ha così spiegato la regola: "Se pensi di avvolgere una palla di carta da regalo, non riuscirai a renderla completamente liscia. Dovrà esserci una protuberanza o un buco a un certo punto". Una soluzione potrebbe essere un triangolo di carta stagnola aderente; un'altra soluzione è la struttura a petalo da avvolgere ordinatamente e meticolosamente attorno alla carta, pezzo dopo pezzo. Ma per i ricercatori, il metodo migliore è l'involucro a triangolo equilatero.
"Non esiste una matematica solida per descrivere ogni possibile forma. Questa è una di quelle situazioni in cui la sperimentazione è quasi un po' più utile che cercare di descriverla rigorosamente matematicamente" ha detto Krieger. Il suo consiglio, inoltre, è incartare insieme regali di dimensioni simili (poiché richiede meno carta), ma incartare separatamente quelli di forme molto diverse (che viceversa tende a richiedere più carta).
Per tutto il resto, ci sono le scatole decorate, rigide e già pronte, a cui aggiungere al massimo un fiocchetto sul coperchio. Con loro si va sul sicuro. Sono perfette per contenuti di ogni forma e a prova di mano maldestra (ma anche di chi litiga coi numeri e non è bravo in matematica!).