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Basta greenwashing nella moda: cosa cambia con le nuove regole europee

Con una nuova proposta di legge, la Commissione Europea vuole introdurre criteri e regole da rispettare prima di definirsi “sostenibili”
A cura di Beatrice Manca
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Negli ultimi anni il mondo della moda e del beauty è stato travolto da un'onda verde. Sempre più collezioni di abbigliamento, dai jeans all'intimo, si definiscono "sostenibili" e puntano su "cotone bio" o "fibre riciclate". Stesso discorso per la cosmesi: il cambiamento è evidente già dai packaging, progressivamente sui toni del beige e del verde per trasmettere un'idea di "naturale". Guardando più da vicino, però, ci si accorge che si fa presto a dire green: di quali etichette possiamo fidarci e di quali no? L'Unione Europea vuole aiutare i consumatori introducendo rigidi criteri da rispettare prima di definirsi "sostenibili".

Green Claims, cosa dice la proposta di legge

La Commissione Europea vuole mettere ordine nel grande mare dei prodotti di moda che si definiscono "sostenibili". Per questo è stata avanzata una proposta di legge sui "Green Claims". L'idea è che le aziende che si “dichiarano verdi" o definiscono "sostenibili" i loro prodotti debbano rispettare norme minime in materia ambientale, e motivare le proprie dichiarazioni con dati. La proposta di legge prevede insomma criteri comuni per garantire trasparenza e aiutare i consumatori a prendere decisioni in modo informato. Uno studio infatti ha evidenziato che oltre il 53% delle etichette green analizzate sono risultate vaghe, fuorvianti o infondate e quasi il 40% prive di fondamento. La regole contenute nella normativa Green claims coprono tutti i prodotti, inclusi alimentari, cosmetici e abbigliamento.

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Le nuove etichette dei vestiti dei brand

La moda infatti è da molto tempo sotto esame per il suo considerevole impatto sul pianeta. Un'impronta resa ancor più pesante dall'industria del fast fashion, che produce a basso costo con materiali difficilmente riciclabili, creando montagne di rifiuti tessili. L'intero settore ha dovuto fare i conti con il tema della sostenibilità e perfino i colossi del low cost hanno lanciato le proprie linee "eco" o "amiche dell'ambiente". Quando il marketing non corrisponde al vero, però, si parla di greenwashing, l'arte di far sembrare sostenibile ciò che non lo è. Adesso non basterà più un'etichetta verde per definirsi green: ogni dichiarazione legata all’impatto ambientale dovrà seguire alcuni requisiti fondamentali. Per esempio, le aziende dovranno specificare se a essere sostenibile è l'intero prodotto o solo a una sua parte (magari un ingrediente o uno dei materiali usati) e le etichette dovranno basarsi su standard internazionali. I brand, inoltre, dovranno dimostrare un impatto significativo e differenziare in modo chiaro per i clienti le compensazioni di carbonio dalle emissioni stesse.

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