Le mostre da non perdere in Italia nel 2026, dalla 61esima edizione della Biennale a quella su Rothko

La scena artistica italiana del 2026 si preannuncia intensa e memorabile, con mostre che uniscono riferimenti storici, poetiche personali e visioni contemporanee capaci di risuonare ben oltre i confini delle sale dei musei. Dalle fotografie audaci di Robert Mapplethorpe a Palazzo Reale alla monumentale retrospettiva di Mark Rothko a Firenze, passando per l’esplorazione simbolica dei tarocchi a Bergamo e opere concettuali che interrogano la percezione del corpo, della memoria e della presenza, l’arte farà da filo conduttore tra passato e presente. Città come Venezia, Roma, Firenze, Napoli, Bergamo e Bologna si confermano centri dove il dialogo tra opere e pubblico si fa più intenso, mentre la Biennale di Venezia sarà ancora una volta il teatro internazionale di nuove pratiche artistiche e riflessioni sul contemporaneo.
Robert Mapplethorpe. Le forme del desiderio, Palazzo Reale, Milano
Dal 29 gennaio al 17 maggio 2026 Palazzo Reale a Milano ospita Robert Mapplethorpe. Le forme del desiderio, un’importante retrospettiva dedicata alla fotografia di uno dei nomi più significativi dell’arte visiva del Novecento. Curata da Denis Curti, la mostra esplora l’eccezionale capacità di Mapplethorpe di coniugare una precisione quasi scultorea con una profonda introspezione sul desiderio, l’identità e la corporeità. Attraverso una selezione di immagini iconiche, dai celebri nudi alle composizioni floreali, il percorso indaga la tensione tra forma e impulso, tra rigore estetico e potenza emotiva, restituendo al pubblico italiano l’opportunità di confrontarsi con la complessità di un linguaggio visivo ancora oggi capace di suscitare emozione e dibattito.
Tarocchi. Le origini, le carte, la fortuna, Accademia Carrara, Bergamo
Sicuramente una mostra fuori dal comune quella in programma all’Accademia Carrara di Bergamo, dal 27 febbraio al 2 giugno 2026. Tarocchi. Le origini, le carte, la fortuna è una mostra che ripercorre oltre sette secoli di storia del mazzo di carte noto come tarocchi. Progetto curato da Paolo Plebani, l’esposizione riunisce per una rara occasione tutte e 74 le carte del mazzo Colleoni, considerate tra le più complete e preziose rimaste e conservate fra Bergamo, la Morgan Library & Museum di New York e collezioni private internazionali. Il percorso racconta l’evoluzione delle carte da oggetto ludico delle corti rinascimentali a simboli artistici e culturali, indagando tecniche, iconografie e significati. La mostra offre così un ritratto documentato di un fenomeno che ha attraversato secoli e culture, affermandosi come uno strumento di forte simbolismo estetico e antropologico.
Rothko in Firenze, Palazzo Strozzi, Firenze
A Firenze Palazzo Strozzi propone Rothko in Florence, in programma dal 14 marzo al 23 agosto 2026, una delle mostre più impegnative dedicate al pittore americano Mark Rothko. Organizzata in collaborazione con importanti musei internazionali, la rassegna comprende oltre settanta opere che attraversano l’intera carriera dell’artista, mettendo in luce come il suo uso del colore e dello spazio pittorico abbia trasformato la percezione visiva nella scena dell’arte moderna.
Over, Under and In Between, Mona Hatoum, Fondazione Prada, Milano
La stagione di Fondazione Prada si apre con un progetto ambizioso di Mona Hatoum, Over, Under and In Between, in programma dal 29 gennaio al 9 novembre 2026. L’esposizione comprende tre installazioni progettate appositamente per lo spazio, che riflettono su temi ricorrenti della ricerca dell’artista: instabilità, confine e precarietà. Attraverso strutture che evocano ragnatele, mappe e griglie, Hatoum invita il visitatore a confrontarsi con l’esperienza fisica e psicologica dello spazio, trasformando l’architettura stessa della mostra in un luogo di riflessione sul corpo, sulle relazioni e sulle tensioni che attraversano l’esistenza contemporanea.
John Giorno. The Performative Word, MAMbo, Bologna
Il MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, dedica una grande retrospettiva a John Giorno, figura centrale nella poesia sperimentale e nella performance art americana. Con un percorso che abbraccia lavori su differenti supporti, dai testi poetici alla fotografia, la mostra approfondisce l'arte multiforme di Giorno, esplorando come la sua ricerca abbia costantemente sovvertito i confini tra linguaggio, immagine e performance. La sua capacità di trasformare la parola in forma visiva e la performance in esperienza collettiva rende questo appuntamento una delle mostre più attese nella scena italiana del 2026.
La 61esima esposizione della Biennale di Venezia
Venezia si prepara ad accogliere la 61ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, l’appuntamento centrale nel calendario culturale italiano e mondiale che si terrà dal 9 maggio al 22 novembre 2026 tra Giardini, Arsenale e sedi distribuite nel centro storico di Venezia. Curata da Koyo Kouoh e intitolata In Minor Keys, la mostra si presenta come un grande progetto di arte contemporanea che esplora nuove sensibilità espressive e voci internazionali, proseguendo la storica tradizione della Biennale di creare un dialogo critico e interdisciplinare tra artisti, paesi e contesti internazionali.
Bernini e Barberini, Palazzo Barberini, Roma
A Roma, Palazzo Barberini presenta la grande mostra Bernini e i Barberini, in programma dal 12 febbraio al 14 giugno 2026, un progetto a cura di Andrea Bacchi e Maurizia Cicconi che racconta uno dei capitoli fondanti del Barocco romano e dell’arte europea. L’esposizione esplora il rapporto straordinario tra Gian Lorenzo Bernini e Maffeo Barberini, cardinale poi eletto papa Urbano VIII, evidenziando come la loro intesa personale, artistica e politica abbia favorito l’affermazione di un linguaggio nuovo e grandioso che ha trasformato la città e il panorama artistico del Seicento. Attraverso prestiti eccezionali, modelli, disegni e opere scultoree e architettoniche, il percorso offre al pubblico una rilettura della nascita del Barocco attraverso lo sguardo di uno dei suoi artefici più influenti.
Mario Schifano, Palazzo delle Esposizioni, Roma
Sempre a Roma, il Palazzo Esposizioni dedica una grande mostra a Mario Schifano, uno dei protagonisti indiscussi dell’arte italiana del secondo Novecento, in programma dal 16 marzo al 12 luglio 2026 negli ampi spazi della storica sede di Via Nazionale. Il progetto espositivo, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e da Palaexpo con il supporto di importanti partner istituzionali, offre un percorso cronologico attraverso le varie fasi della sua carriera, dai primi esperimenti visivi legati fino alle pitture iconiche e ai lavori più sperimentali degli anni successivi, restituendo la complessità e l’originalità del suo linguaggio visivo. La mostra racconta anche in modo approfondito l’intensa relazione di Schifano con la città di Roma, che fu non solo il luogo di nascita e di formazione ma anche il nucleo di una visione artistica in dialogo con le avanguardie internazionali.
Van Dyck. L’europeo, Palazzo Ducale, Genova
A Genova, Palazzo Ducale propone invece una delle mostre più ambiziose della stagione italiana con Van Dyck l’Europeo. Il viaggio di un genio da Anversa a Genova a Londra, in programma dal 20 marzo al 19 luglio 2026 negli spazi dell’Appartamento del Doge e della Cappella Ducale. L’esposizione riunisce oltre cinquanta dipinti del grande pittore fiammingo Antoon van Dyck, provenienti da più di trenta musei di ventidue città europee, tra cui il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid e la National Gallery di Londra, e offre un percorso tematico della sua carriera artistica attraverso le tre città chiave della sua carriera: la sua Anversa natale, la Superba genovese, dove maturò relazioni con l’aristocrazia locale, e la corte di Carlo I d’Inghilterra, dove divenne ritrattista ufficiale.
Impressionismo e modernità. Capolavori dal Kunst Museum di Winterthur, Casa Cavazzini, Udine
Con la grande mostra Impressionismo e modernità. Capolavori dal Kunst Museum di Winterthur allestita a Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine si conferma importante città artistica italiana. In programma dal 30 gennaio al 30 agosto 2026, l’esposizione riunisce 91 opere dei più celebri protagonisti dell’arte europea tra Ottocento e Novecento, con capolavori di Claude Monet, Vincent van Gogh, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Pablo Picasso, Wassily Kandinsky, René Magritte, Piet Mondrian, Paul Klee e Giorgio de Chirico, trasformando la città in un teatro imperdibile per immergersi nelle origini dell’impressionismo. La mostra è affidata a David Schmidhauser e Vania Gransinigh, che offrono un percorso narrativo articolato tra impressionismo, post‑impressionismo, cubismo, astrazione e surrealismo, sottolineando l’evoluzione delle forme artistiche e il dialogo tra innovazione e tradizione.
Peggy Guggenheim a Londra. Nascita di una collezionista, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
Nel 2026 la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ospita una delle mostre più attese della stagione espositiva italiana con Peggy Guggenheim a Londra. Nascita di una collezionista, un progetto che indaga gli esordi internazionali della celebre collezionista americana. Aperta al pubblico dal 25 aprile al 19 ottobre 2026, l’esposizione esplora il periodo tra il 1938 e il 1939 in cui Peggy Guggenheim gestì a Londra la galleria Guggenheim Jeune, diventata punto di riferimento per le avanguardie europee e per artisti innovativi dell’epoca. Il percorso riunisce opere significative esposte in quelle prime mostre insieme a materiali d’archivio che rivelano la rete di influenze e amicizie, da Marcel Duchamp a Samuel Beckett, che formarono la visione della collezionista.
Obey, Gallerie d'Italia, Napoli
Alle Gallerie d’Italia di Napoli, nel 2026 è attesa una mostra su Obey (Frank Shepard Fairey), artista di fama internazionale tra i protagonisti della street art contemporanea, noto soprattutto per il celebre manifesto Hope realizzato per la campagna elettorale di Barack Obama. L’esposizione, in programma dal 6 maggio al 6 settembre 2026, segna un incontro significativo tra il linguaggio urbano e il contesto artistico cittadino. L’iniziativa promette di portare nel cuore di Napoli una selezione di lavori di Obey che riflettono le sue tematiche centrali, dalla giustizia sociale alla pace, offrendo al pubblico un’occasione unica per confrontarsi con la forza visiva e concettuale di uno dei nomi più influenti della scena artistica internazionale contemporanea.