La casa di Ornella Vanoni a Milano: un appartamento senza spigoli con pareti verdi e tanta arte

Ornella Vanoni amava molto Milano, città dove viveva da anni. Prima aveva scelto una villa di Largo Treves, poi abbandonata per esigenze economiche, quando si era conto di non poter più sostenere quelle spese. A qual punto si è trasferita in un'abitazione molto diversa dalla precedente, più modesta almeno in apparenza, più piccola, di cui però si era innamorata, proprio perché l'aveva sentita immediatamente propria. Questa casa si trova in un palazzo di metà Ottocento, nel quartiere Brera, che racconta molto di lei, della sua personalità, delle sue passioni: è uno spazio creato su misura dall'architetto Alessandro Trevisani insieme con la collaborazione di Nadia Orecchio. La cantante è proprio qui che è morta ieri, a 91 anni, a causa di un arresto cardiocircolatorio.
Come è fatta la casa di Ornella Vanoni
Per la sua abitazione, la cantante aveva scelto il concetto di edgeless apartment: sono spazi dominati dalla luce, senza soluzione di continuità, quindi senza demarcazioni nette tra gli ambienti e con la particolarità dell'assenza di spigoli, che li rendono visivamente molto accoglienti, fluidi, morbidi. La cantante aveva scelto un unico colore come filo conduttore tra gli ambienti della casa: un placido e rilassante verde chiaro, con macchie di colore qua e là a dare un tocco cromatico di distacco, per esempio il divano rosso o le tante opere d'arte alle pareti.

La scelta riflette la sua personalità così elegante e raffinata, ma al tempo stesso camaleontica, vulcanica, estremamente passionale, mai banale. Il salotto è uno spazio intimo e riservato, molto pulito e ordinato, dove spicca un camino, elemento che effettivamente dona un particolare calore in casa e che a onor del vero la cantante non voleva!

Lo ha raccontato Nadia Orecchio ad AD, architetto e sua assistente. Tante le opere d'arte qui: una di Arnaldo Pomodoro, una scultura di Lothar Fischer, le creazioni di Fausto Melotti, una collezione in vetro di Murano di Alessandro Pianon comprata all'asta negli Stati Uniti.

L'arredamento include due lampade di FontanaArte, il tappeto di Anna Godeassi, il tavolo bianco con le sedie Chiavarine in legno e paglia. "Le ho scelte perché sono leggerissime eppure fortissime" aveva spiegato ad AD.

Passando alla camera da letto, è rigorosamente declinata in verde anche questa: "Il verde delle pareti è rasserenante, qui non ho nessuna angoscia. Non credo nei muri bianchi a Milano, non siamo mica in Sardegna", aveva spiegato. Qui spiccano un'opera di Laura Panno sulla testiera del letto, dei bozzetti di Hugo Pratt, un'altra scultura di Lothar Fischer. E proprio qui trova posto anche l'enorme stanza-armadio.