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Quante ore di sonno perdiamo a causa del caldo e le conseguenze sulla nostra salute

Quando la temperatura di notte arriva a 30 gradi dormiamo fino a 14 minuti in meno. Quali sono le conseguenze della privazione del sonno sulla salute lo abbiamo chiesto al professor Luigi Ferini Strambi.
Intervista a Prof. Luigi Ferini Strambi
Primario del Centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano
A cura di Francesca Parlato
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Se già vi sembra di non dormire abbastanza, sappiate che entro il 2099 le ore di sonno diminuiranno ancora di più. Secondo uno studio dell'Università di Copenaghen in collaborazione con il Dipartimento di Matematica Applicata e Informatica dell'Università Tecnica della Danimarca e del Center for Humans and Machines del Max Planck Institute for Human Development di Berlino (Germania), dormiremo infatti circa 58 ore in meno all'anno. La causa? Il cambiamento climatico. L'aumento di temperatura infatti rende più difficile l'addormentamento, fa slittare l'orario in cui andiamo a letto e in generale ci fa riposare male. Un altro studio ha rilevato che quando la temperatura di notte raggiunge i 30 gradi il riposo si riduce di 14 minuti: c'è un legame diretto quindi tra aumento della temperatura e riduzione delle ore di sonno. "È una questione di fisiologia – spiega a Fanpage.it il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – Quando dobbiamo addormentarci il nostro corpo ha bisogno di abbassare la temperatura, di raffreddarsi. E più fa caldo e più quest'operazione è complicata. La melatonina ad esempio, che sappiamo essere una preziosa alleata del sonno, è in grado proprio di svolgere questo compito, di regolare la temperatura del corpo e aiutarci nello scivolamento verso il sonno". 

Perché col caldo il sonno peggiora

Ci sono anche dei motivi indiretti per cui il caldo ci fa dormire peggio. "In estate si fa più vita sociale, si esce più spesso la sera, si mangia e si beve di più e tutto questo va a scapito del nostro sonno. In più dormiamo con le finestre aperte per cercare di patire di meno le temperature alte e questo vuol dire più rumori che possono compromettere il riposo". 

Le conseguenze sulla salute della privazione di sonno

La privazione del sonno, quella a cui inevitabilmente andremo incontro a causa del cambiamento climatico, e quella che già iniziamo a vivere in questi giorni a causa del caldo che inizia a farsi sentire, ha diverse conseguenze negative. "Intanto si alza il rischio di ipertensione – avverte Ferini Strambi – Il sonno è un inibitore del cortisolo (l'ormone che viene definito dello stress), dormire poco vuol dire avere valori alti di questo ormone che può provocare, tra le altre cose, un aumento della pressione arteriosa".  L'altra conseguenza riguarda invece il sistema immunitario: "Dormire poco influenza la produzione di citochine, che possono alterare le nostre difese". Poi ci sono tutti gli aspetti cognitivi: "La memoria, se si dorme poco, rischia di essere compromessa. Poi c'è una maggiore difficoltà di concentrazione e in generale di attenzione".  Il sonno poi è considerato anche lo spazzino del cervello: "Durante le ore di riposo il sistema linfatico lavora per ripulire il cervello dalle cellule di beta amiloide, una proteina ritenuta responsabile di malattie come l'Alzheimer e dannosa per l'organismo". Infine ci sono le conseguenze sull'umore. "È stato ormai dimostrato da diversi studi che l'insonnia è un fattore di rischio importante per ansia e depressione". 

Come riposare bene in estate

Prima che le conseguenze del cambiamento climatico inizino a farsi sentire, proviamo intanto a dormire bene ora, che con l'estate in arrivo le temperature stanno già iniziando a scaldarsi. "Intanto cerchiamo di utilizzare dei tessuti di cotone. Per pigiami e lenzuola evitiamo materiali sintetici. Poi per provare ad abbassare un po' la temperatura proviamo a fare una doccia fresca (non troppo fredda) prima di andare a letto. E evitiamo di esagerare a tavola, soprattutto a cena". Infine un consiglio per i più giovani. "Una notte brava, in cui si fa l'alba, in cui si dormono solo poche ore, non incide negativamente sull'organismo. Ma attenzione a non esagerare. Accumulare ore di sonno perso può essere molto più negativo di quanto non possiamo immaginare". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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