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Perché il Natale ci mette di cattivo umore e come liberarsi del Grinch che è in noi

Non per tutti Natale è un momento di gioia. I regali, i cenoni, le feste e gli addobbi possono anche essere causa di diversi malumori. Quali sono i motivi lo spiega lo psicologo Matteo Merigo.
Intervista a Dott. Matteo Merigo
Psicologo e psicoterapeuta
A cura di Francesca Parlato
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L'umanità si divide in due categorie. C'è chi adora le feste e fa l’albero di Natale già a metà novembre e chi invece salterebbe dal 23 dicembre direttamente al 7 gennaio. Le festività sono uno dei momenti più divisivi dell'anno, il Natale in particolare o si ama o si odia, c'è chi non vede l'ora di impacchettare regali, preparare pranzi e cenoni e chi invece piuttosto che andare all'ennesimo Christmas party si ritirerebbe a far vita solitaria su un eremo. "Tutto nasce dal fatto che spesso queste feste non vengono vissute con il vero spirito natalizio, con i buoni sentimenti, ma semplicemente con grandi esagerazioni – afferma il dottor Matteo Merigo, psicologo e psicoterapeuta, a Fanpage.it – Le persone che non amano molto il Natale percepiscono questa esagerazione e si sentono spesso costretti a far regali appariscenti, addobbare la casa in maniera vistosa per non sentirsi da meno". Chi invece ama il Natale lo vive in tutta la sua atmosfera e la sua magia. "Poi c'è anche un altro fattore estremamente divisivo: la religione. Persone non credenti magari stanno bene in questa atmosfera di eccessi, mentre le persone credenti preferiscono viverlo in maniera più parca, più contenuta". 

Non esiste solo il Christmas blues

Molte persone soffrono di quello che è il Christmas blues, la depressione natalizia. Si tratta di un sentimento passeggero di malinconia che può prendere chiunque durante le feste. "Il modo di affrontare il Natale ha molto a che fare anche con il proprio vissuto, le proprie esperienze personali, i Natali passati. E in alcune persone, proprio a causa di vecchi traumi il Natale può provocare nostalgia". Ma le feste possono innescare dinamiche e sentimenti diversi. "Ci sono le personalità più orse, che già normalmente non amano la socialità e che amano ancor meno le feste, lo stare forzatamente insieme. Pensiamo a tutte le feste, Capodanno compreso: moltissime persone non amano stare in compagnia la notte dell'ultimo dell'anno, non amano partecipare alle feste o aspettare la mezzanotte in situazioni troppo affollate e preferiscono stare da sole". 

L'importanza di raccontare il proprio stato d'animo

Cene coi parenti, regali, organizzazione pranzi: tutte queste situazioni possono generare stress e peggiorare l'umore. Per questo forse conviene essere sinceri con i propri amici e parenti più cari, quelli che sappiamo essere in grado di capirci, e confidare loro i sentimenti che ci suscitano le feste. "È sempre bene raccontare il proprio stato d'animo alle persone più vicine, però non aspettiamoci che capiscano. Magari siamo circondati da parenti e amici che vivono in un modo completamente opposto al nostro le feste". Gli amanti del Natale sono entusiasti, ottimisti, allegri, preparano cenoni e potrebbero non capire chi prova sentimenti diversi dai loro. "Non stupiamoci se a una nostra ‘confessione' rispondono dicendo che passerà, che tornerà il buonumore. In fondo si tratta di una verità. L'unica certezza delle feste è il loro carattere transitorio. A un certo punto finiscono e con loro svanisce anche il cattivo umore". 

Tre consigli per liberarsi del Grinch che è in noi

Per quanto a un certo punto si possa provare anche un certo piacere nel crogiolarsi nel proprio malumore e nel proprio spirito antinatalizio, il ruolo del Grinch non fa poi così bene alla salute. Il dottor Matteo Merigo ha stilato una piccola lista di tre consigli per sopravvivere alle feste di Natale (e per riuscire magari ad accennare anche un sorriso tra una fetta di panettone e un'altra).

  1. "Il primo più che essere un consiglio è un invito a far caso al fatto che dal 21 dicembre in poi, il giorno del solstizio d'inverno, le giornate iniziano di nuovo ad allungarsi. Aumentano le ore di luce, e anche se siamo ancora in pieno inverno stiamo attraversando una nuova fase transitoria verso la primavera. Le luci diventano più intense e questo non potrà che influire in maniera positiva sul nostro umore". 
  2. "Cerchiamo di attribuire alle feste il carattere della transitorietà. Il Natale si aspetta, arriva e finisce. Cominciamo da subito a pensare a quello che potremmo fare dopo facendo la classica lista dei buoni propositi. Cerchiamo di metterla nero su bianco e ripromettiamoci di attuarla davvero non appena le feste saranno passate. Proviamo a vivere il Natale come un cambiamento, vediamo la natura e appunto la luce che cambia intorno a noi e seguiamo questo passaggio". 
  3. "L'ultimo consiglio riguarda invece la spiritualità. A prescindere dall'aspetto religioso proviamo a vivere il Natale come un momento per noi stessi, per migliorarci e per migliorare i nostri rapporti con le persone. Cerchiamo di vivere il Natale per quello che dovrebbe essere in realtà, senza sentirci obbligati a fare chissà cosa, ma come un momento di raccoglimento personale". 
Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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