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Perché ci innamoriamo, non è solo questione di biologia: “Dinamiche inconsce legate ai genitori”

Le farfalle nello stomaco, la sensazione che l’altro sia perfetto, che non possiamo stare senza: Fanpage.it ha chiesto alla psicologa perché ci innamoriamo.
A cura di Giusy Dente
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L'amore cambia forma nel tempo: l'iniziale infatuazione può risolversi in un fuoco di paglia o rivelarsi un innamoramento vero e proprio, quello da "farfalle nello stomaco", lo stato di grazia in cui l'altro ci sembra perfetto. Questa condizione non è eterna, dura circa due o tre anni, poi cede il posto a un sentimento più concreto: diventa un amore stabile e duraturo, meno travolgente e passionale, meno circo, ma caratterizzato dalla progettualità. In due ci si sceglie per la vita (o per il tempo che sarà), ma basando il rapporto su valori dir rispetto, fedeltà, fiducia, impegno costante, cura l'uno dell'altra. Tutto ciò a volte viene confuso con quella che è solo una dipendenza affettiva, in cui si ha bisogno dell'altro solo per riempire un proprio vuoto: ci si annulla per quella relazione, che diventa il centro di tutto. È solo un esempio di rapporto non sano, come quelli che tristemente la cronaca porta a galla ogni giorno, storie fatte di violenza e soprusi, che possono sfociare in gesti estremi. Ma perché accade tutto questo? Perché ci innamoriamo? Fanpage.it ha chiesto la risposta a una psicologa.

Perché ci innamoriamo

Perché ci innamoriamo? C'è una funzione evolutiva di base come ha spiegato l'esperta: "Perché investire affettivamente su un’altra persona ci permette di distaccarci dalle figure genitoriali e di emanciparci dalle sicurezze del mondo infantile. Si tratta quindi di un’esperienza emozionale fuori dalla sfera familiare e un’occasione di sviluppare ulteriormente la nostra identità". Ma c'è anche un aspetto puramente biologico: "Serve a far avvicinare due individui perché si accoppino e sia possibile così la prosecuzione della specie: per questo non ci fa vedere i difetti dell’altro e ci bombarda liberando sostanze come dopamina e noradrenalina, responsabili di tutti quei segnali fisici che ci fanno sentire di aver perso la testa e che rendono l’altro una vera e propria droga di cui abbiamo bisogno".

E a volte tutto questo accade con persone che mai ci saremmo aspettati. Non è affatto insolito innamorarsi di qualcuno che, razionalmente, sembrerebbe essere del tutto incompatibile o lontano da noi. Perché succede? La psicologa ha risposto: "Perché la scelta della persona di cui ci innamoriamo risente in gran parte di dinamiche inconsce legate ai nostri primi oggetti d’amore, ovvero i nostri genitori. Anche se razionalmente vorremmo indirizzarci verso una certa tipologia di partner, inconsciamente potremmo essere attratti da tutt’altro perché in quella persona intravediamo la possibilità di rivivere, riparare, sanare ferite e mancanze del passato legate alle nostre prime esperienze relazionali".

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