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Come usare nel modo giusto il detergente intimo: lo abbiamo chiesto a una ginecologa

Come scegliere il giusto detergente intimo tra tutti quelli in commercio? Facciamo chiarezza con l’aiuto di una ginecologa.
Intervista a Dott.ssa Manuela Farris
Ginecologa e consigliera della SIC (Società Italiana di Contraccezione)
A cura di Giusy Dente
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Nelle profumerie, nelle farmacie e nei supermercati c'è l'imbarazzo della scelta: gli scaffali sono pieni di prodotti per l'igiene di ogni tipo. Quando si tratta di detergenti intimi cambia il brand, cambia il prezzo, cambiano il packaging e le etichette. Qui, con una corretta lettura dell'Inci, si possono trovare informazioni utili per orientarsi nella scelta, in modo da acquistare qualcosa di non potenzialmente pericoloso. Con la ginecologa Manuela Farris, Fanpage.it ha cercato di capire quali sono le differenze tra i prodotti in commercio e come capire cosa è meglio acquistare.

Come scegliere un buon detergente intimo e quante volte si usa

Ph neutro, ph acido, rinfrescante, emolliente, idratante: chi più ne ha più ne metta. Sulle confezioni dei prodotti in commercio ci sono diciture che rendono difficile l'acquisto, perché non si sa mai cosa scegliere, cosa è più adatto alle proprie esigenze. Per fare chiarezza, l'esperta ha spiegato: "Tenere d'occhio il ph ha un senso solo in caso di infezioni. Usare ph troppo acidi, se non ci sono infezioni locali, non ha senso: va più che bene un neutro".

Più che al ph, bisogna guardare che non abbiano troppi tensioattivi: "Si riconoscono perché fanno molta schiuma. Tutto quello che fa schiuma ha tensioattivi che sono potenzialmente allergenizzanti". Bisogna quindi essere bravi a leggere l'Inci: "In linea di massima la dicitura benzyl alcohol potrebbe essere un allergene, può dare fastidio. Può essere un campanello d'allarme. Un altro allergene potente presente in prodotti anche molto famosi è l'ammonio lauril sulfato".

A proposito delle differenze tra i detergenti, invece, la ginecologa ha chiarito: "Spesso si aggiunge il mentolo per dare freschezza, la salvia, la camomilla: ma il profumo stesso, aggiunto come componente, può dare una reazione allergica. Quindi in realtà non è detto che siano realmente rinfrescanti: è più un odore, un profumo che hanno che fa sembrare così".

Di recente, ci sono brand che propongono anche linee specifiche pensate per il ciclo mestruale. Ha davvero senso? Secondo la ginecologa, no: "È assolutamente una trovata di marketing. L'idea alla base è: la mestruazione ti fa sentire sporca e questo prodotto specifico ti fa sentire più pulita. Ma non ci sono prodotti più adatti, non cambia niente. Io suggerisco prodotti più oleosi rispetto a quelli che fanno schiuma, sono più idratanti. Vanno bene anche per chi è in menopausa, quando ci sono più problemi. Alcuni detergenti, invece, sono sconsigliati in gravidanza, non vietati: per le possibili reazioni allergiche".

In linea di massima, una volta scelto il detergente intimo che fa al caso proprio, è bene non strafare col loro utilizzo: "Va usato una-due volte al giorno, tutte le altre volte durante la giornata basta lavarsi con l'acqua, con acqua e bicarbonato se proprio si vuole stare attenti, ma l'acqua è più che sufficiente, altrimenti si tolgono anche i batteri buoni. Acqua e bicarbonato risolve tutto, anche piccoli fastidi dovuti a come è stata lavata la biancheria. Lavarsi troppe volte al giorno è sbagliato comunque".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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