Yulia Putintseva shock a Wimbledon: “Cacciate quell’uomo o non gioco più. Forse ha un coltello”

Yulia Putintseva è stata eliminata malamente al primo turno di Wimbledon ma la notizia non è stata la sconfitta amara e pesante in 2 set (6-0, 6-0) rimediata contro Amanda Anisimova, bensì quanto accaduto quasi a inizio match quando la numero 33 al mondo si è avvicinata all'arbitro di sedia e ha chiesto che uno spettatore in tribuna venisse allontanato: "Finché c'è lui non continuerò a giocare, allontanatelo perché potrebbe avere un coltello" ha detto, poco prima che la sicurezza intervenisse sugli spalti.
Putintseva scossa, perde al 1° turno contro Anisimova; doppio 6-0 in 45 minuti
Putintseva, che lo scorso anno aveva battuto l'ex numero 1 al mondo WTA Iga Swiatek a Wimbledon raggiungendo il quarto turno, non ha parlato con i media dopo la sua sconfitta e quanto accaduto. Anisimova, n.12 del ranking, ne ha approfittato infilando un perentorio 6-0, 6-0 in circa 45 minuti in cui non c'è stata partita e affronterà Renata Zarazua nel secondo turno di mercoledì. La trentenne kazaka si è vista molto scossa in campo, sia durante il match che successivamente, finendo in lacrime. Nessuna intemperanza o problemi con la sua avversaria, come era accaduto con Maria Sakkari: il crollo è arrivato per la presenza di un uomo tra le tribune del campo 15 individuato dalla kazaka nelle fasi iniziali della partita.
Putintseva al giudice: "C'è un uomo che forse ha un coltello". Interviene la sicurezza
"Potete farlo uscire? Non continuerò a giocare finché non se ne andrà. Questa gente è pericolosa, è pazza". Sono state queste le parole che Putintseva ha rivolto all'arbitro durante un cambio di campo, mentre stava già perdendo 3-0 nel primo set, indicando una zona delle tribune dove, tra la folla, aveva identificato una persona vestita di verde. Quando il giudice ha chiesto di poter continuare, ha poi aggiunto ancora: "Portatelo fuori, perché forse ha un coltello". Circostanze che hanno portato all'immediato intervento del personale di sicurezza con cui l'arbitro ha parlato in campo: un veloce colloquio con tre responsabili e alla fine la situazione si è risolta con l'allontanamento dell'uomo. Ma per Putintseva il contraccolpo psicologico per quanto accaduto è stato evidente, con un crollo emotivo nel finale di partita, per poi abbandonare il campo di corsa senza rilasciare dichiarazioni.
Putintseva come Raducanu: quando la sicurezza personale è messa in pericolo
I timori espressi da Putintseva durante l'incontro svoltosi lunedì sul campo 15 di Wimbledon hanno anche aperto il dibattito sulla sicurezza e porterà ad un nuovo esame sulle misure adottate a favore dell'incolumità degli atleti anche a fronte della terrificante disavventura accaduta a Emma Raducanu con uno stalker a Dubai, quando la 22enne scoppiò in lacrime dopo aver individuato sugli spalti un uomo che l'aveva seguita in quattro Paesi, da Singapore ad Abu Dhabi e Doha prima di aver ricevuto un ordine restrittivo e inserito nella "lista nera" e fermato dopo aver provato ad acquistare biglietti proprio per Wimbledon.
La sicurezza a Wimbledon: "In atto ogni procedura necessaria per tutelare gli atleti"
Nel torneo londinese la questione sicurezza è sempre al centro dell'organizzazione, con l'amministratore delegato dell'All England Club, Sally Bolton, che ha sottolineato l'ansia con cui si sta seguendo ogni fase di Wimbledon: "Con i recenti incidenti venuti alla luce, riconosciamo certamente la preoccupazione che ne deriva ma abbiamo messo in atto tutte le procedure per garantire la sicurezza dei nostri giocatori. Questo avviene in collaborazione con le forze dell'ordine, con team di sicurezza specializzati e con entrambi i tour."