Tsitsipas e Ivanisevic, finisce malissimo: “È dura lavorare con dittatori che parlano male di te”

Lo strappo di Stefanos Tsitsipas con l'allenatore, Goran Ivanisevic, è solo l'ultimo scossone nella vita sportiva del giocatore che ha fatto parlare di sé più per la fine della relazione con Paula Badosa e per gli sfoghi che per i risultati (deludenti, come a Wimbledon dov'è stato costretto al ritiro). E il modo in cui s'è separato dal coach definito come "un dittatore che parla male di te" dà l'idea di quanto sia in subbuglio la carriera del greco. Punto e capo, ha deciso di ripartire da suo padre, Apostolos, che avrà il delicato compito di riallacciare la trama del tennista precipitato fino alla 29ª posizione nel Ranking Atp e incapace di dare una svolta a un rendimento molto al di sotto della attese e delle sue qualità. Ne aveva parlato senza troppi fronzoli lo stesso ex allenatore che s'era detto "scioccato" nel fare riferimento esplicito a "problemi personali non legati al tennis".

Come si è consumata la rottura tra Tsitsipas e Ivanisevic
Quelle frasi erano sembrate la fine di una collaborazione divenuta ufficiale a distanza di una ventina di giorni. E, a giudicare dagli accenti usati dallo stesso Tsitsipas, l'addio non sembra sia stato suggellato da una stretta di mano. Anzi, affidarsi totalmente all'ex tennista croato (escludendo del tutto il rapporto col padre) è stato raccontato dal giocatore come un errore imperdonabile.
"Se lavoro con le persone giuste, quelle di cui sento che posso fidarmi, si crea un ambiente positivo in cui mi sento a mio agio – ha ammesso ai media ellenici – e posso crescere professionalmente. È difficile, invece, lavorare con dittatori che parlano male di te e che non sono vicini a me o al mio ambiente. Voglio solo costruire una squadra che sia come una famiglia, con persone su cui posso contare come amici quando la mia carriera finirà".

Il tennista greco ricuce il rapporto con il padre coach: "Ho chiesto scusa"
È così che ha messo una pietra sopra a tutto. Nella speranza di trovare quella pace che finora è mancata, Tsitsipas s'è rifugiato negli affetti più cari, pronto a rivedere tutte le scelte fatte nel recente passato da cui non ha tratto benefici. "Il modo in cui ho trattato mio padre non è stato giusto. Ne abbiamo parlato e gli ho chiesto scusa. Non voglio mai separarmi dalla mia famiglia. Potrebbero sorgere tensioni, ma non troverò mai un rapporto con nessuno come quello che ho con mio padre".
Messo un punto fermo nel mondo che vuole intorno a sé, il greco ha anche chiarito qual è il nuovo stato d'animo che può aiutarlo a ricominciare, a riguadagnare il terreno perduto. "Gli errori che ho commesso nella mia carriera sono stati causati dalla competizione e dall'allenamento eccessivi, che hanno rovinato il mio umore e il mio rapporto con il tennis. Bisogna sapersi fermare e avere ben chiaro che il talento da solo non basta".