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Sinner svela cosa è successo sull’orlo della sconfitta: ha sentito tutta l’Italia alle sue spalle

Jannik Sinner svela cosa è successo dentro di lui nel terzo set della finale dell’Australian Open contro Medvedev, quando la situazione appariva disperata: “Ho pensato a tutte le persone che stavano guardando questa partita, io vi ringrazio”.
A cura di Paolo Fiorenza
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C'è solo qualcuno che oggi ci sta nel cuore più di Sinner, il tennista campione che da quasi 50 anni aspettavamo ci desse la gioia di vincere un torneo del Grande Slam, ed è Jannik, il ragazzo dal volto pulito che parla come pensa e come vive, ovvero secondo i princìpi solidi datigli dai suoi genitori e che si rispecchiano nella sua condotta in campo e fuori. Resilienza con la racchetta in mano, mai una parola oltre le righe davanti ai microfoni. Intervistato dal TG1 dopo la vittoria nell'Australian Open, il 22enne altoatesino ha speso frasi importanti per i suoi genitori e svelato come ha fatto a far svoltare un match che sembrava perso.

Jannik Sinner con la coppa dell'Australian Open
Jannik Sinner con la coppa dell'Australian Open

"I miei genitori mi hanno insegnato dei valori molto importanti, soprattutto fuori dal campo – ha detto Sinner tornando sulla toccante dedica che aveva fatto loro a caldo dopo il matchSono straordinari, non vedo l'ora di rivederli e di abbracciarli. Non ho mai parlato così in modo aperto dei miei genitori, anche perché a loro non piace essere sui social. Ho aspettato un momento speciale nella mia carriera per far notare una cosa secondo me bella".

Il campione di San Candido ha spiegato come papà Hanspeter e mamma Siglinde siano stati fondamentali e lo siano tuttora per alleggerirlo dal peso della pressione: "C'era un anno dove ho detto: ‘Ma io non voglio più giocare così tanto a tennis, sto più attento allo sci'. E loro hanno detto: ‘Non ci sono problemi, finché sei felice tu va tutto bene'. Dopo una sconfitta a tennis, loro mi dicono: ‘Guarda, non è successo niente, era solo una partita di tennis'. Quindi la pressione che loro mi hanno tolto è enorme".

La finale contro Medvedev si era messa molto male, coi primi due set appannaggio del russo, poi è successo qualcosa nel terzo set e da lì è stata un'altra storia. Sicuramente ci sono stati accorgimenti tattici, ma a cambiare è stato soprattutto qualcosa dentro Jannik, che ha avvertito come dall'altra parte del pianeta ci fosse l'Italia a tifare alle sue spalle.

Un popolo intero ha allungato la mano per tirare il nostro campione fuori dalla buca e lo ha sollevato di peso, portandolo al trionfo: "Quando ero sotto due set a zero ho pensato: ‘Almeno devo fare una partita, non posso farmela andare così velocemente'. Ho pensato a tutte le persone che stavano guardando questa partita, io vi ringrazio. Però gli avversari ormai mi conoscono, mi vogliono battere e io devo essere molto preparato. Per il momento siamo contenti e ci metteremo di nuovo sotto con il lavoro".

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