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Chi sono i genitori di Sinner e qual è la scelta difficile per cui li ha ringraziati in mondovisione

Jannik Sinner dopo la vittoria su Medvedev nella finale degli Australian Open ha ringraziato i genitori per la libertà di scelta concessagli. Ecco a cosa si riferiva.
A cura di Marco Beltrami
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Dopo aver sollevato al cielo il trofeo degli Australian Open, Jannik Sinner non ha potuto non pensare alla sua famiglia. I genitori questa volta sono rimasti in Italia, a casa con temperature molto diverse rispetto a quelle australiane. Il tennista italiano ha dedicato loro delle bellissime parole, ringraziandoli per averlo lasciato libero di scegliere.

Ma di quale scelta si parla? Per scoprirlo bisogna andare indietro nel tempo, quando l'attuale campione era poco più di un bambino con una folta zazzera rossa. Jannik già a quell'epoca viveva di sport, e si divideva tra tennis, calcio e sci. Difficile scegliere in quale disciplina fosse più forte Sinner che arrivato ad un certo punto fu costretto a fare una scelta per dedicare tutto il suo tempo a quella.

Foto di Gabriele Tommasetti
Foto di Gabriele Tommasetti

E così Jannik decise in totale libertà di giocare a tennis. I genitori Hanspeter e Siglinde che lavoravano rispettivamente come cuoco e collaboratrice nel Rifugio Fondovalle in Val Fiscalina lo seguivano senza interferire. Il papà, che oggi segue il figlio in tour cucinando per tutti, in particolare gli ha sempre inculcato i valori sportivi come quando in occasione di una partita di pallone, lui allenatore della squadra locale di Sesto Pusteria decise di sostituirlo per non aver passato ad un compagno.

Eppure né il papà e né la mamma hanno messo bocca nella scelta di Jannik di dedicarsi alla racchetta. Il motivo è arrivato poi in età adulta, quando ha iniziato a raccogliere successi su successi: "Nel tennis non hai nulla di cui aver paura. Niente può succedere. Nello sci se cadi, non sai mai se ti rompi qualcosa. Nel tennis se perdi un punto, se sbagli una palla hai sempre la possibilità di vincere. Mentre in una gara di sci è diverso: se fai un errore sai che non puoi vincere". Ed è quello che si è concretizzato oggi nella rimonta contro Medvedev. Una decisione ribadita poi anche durante un torneo giovanile, a 12 anni.

E allora è andato il ringraziamento speciale di Sinner, con l'augurio che tutti i bambini abbiano la stessa libertà di scelta: "Vorrei che tutti quanti avessero i miei genitori, come li ho avuti io perché mi hanno sempre permesso di scegliere anche quando ero giovane decidevo io. Non mi hanno mai messo sotto pressione anche quando facevo altri sport".

Sinner ha anche un fratello adottivo, Mark che oggi ha vissuto una serata intensa a livello sportivo. In questo fine settimana è stato uno ei responsabili del servizio di sicurezza sanitaria della Coppa del mondo di sci alpino femminile a Cortina d'Ampezzo. Mark Sinner, classe 1998, nativo di Rostov sul Don in Russia, lavora come istruttore dei vigili del fuoco a Vilpiano nei pressi di Bolzano.

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