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Sinner aveva deciso già da un anno di non giocare la Coppa Davis: “Lo disse davanti al ministro”

Dietro la decisione di Sinner c’era già un retroscena noto ai vertici del tennis italiano. Il presidente Binaghi svela di sapere già tutto da un anno.
A cura di Marco Beltrami
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Tanto rumore per nulla, o quasi. La scelta di Sinner di rinunciare alla Coppa Davis, che ha suscitato un vespaio di polemiche, in realtà era già nota da tempo. La conferma è arrivata dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, che ha spiegato come la volontà del campione azzurro fosse chiara già da circa un anno. Ancor prima, addirittura, di scendere in campo, dominare e dare un contributo fondamentale al team Italia per vincere la seconda Davis di fila.

Binaghi racconta il no di Sinner alla Davis, decisione presa un anno fa

Insomma, nell’ambiente, le chance di vedere anche quest’anno Sinner in azzurro erano davvero ridotte al lumicino. Lo stesso Paolo Bertolucci, colonna del nostro tennis, nell’intervista a Fanpage aveva lasciato intendere come questa assenza fosse già nell’aria. E Binaghi, nel suo ultimo intervento su La Stampa,  è stato perentorio: "Quando ho capito che sarebbe finita così? L’anno scorso. Jannik lo disse davanti a me e al ministro Giorgetti a Torino".

Non dunque dopo aver alzato al cielo la seconda insalatiera, ma prima, quando aveva conquistato davanti al pubblico amico le ATP Finals. Se Sinner aveva già questa intenzione nel finale della scorsa stagione, figuriamoci ora, dopo un’annata molto dura dal punto di vista fisico e mentale. Le parole dello stesso Sinner sull’argomento lo hanno confermato, sottolineando il peso di una programmazione attenta anche ai dettagli: "Una settimana in più sembra una banalità, ma non lo è, perché è molto importante fare una preparazione di una settimana più lunga".

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La scelta di Sinner già durante le Finals 2024

Binaghi ha infatti proseguito, confermando il no arrivato prima di Malaga: "Sì, durante le Finals. Ho sperato che il lungo e forzato riposo per la squalifica gli facesse rivedere i programmi. E persino dopo il ritiro di Shanghai mi sono detto: magari ci ripensa. Niente".

Insomma, capitolo chiuso: si volta pagina, almeno per ora, con una certezza quella di rivedere Sinner in azzurro più avanti. Certo, rinunciare a un giocatore capace di assicurare un punto (anche un punto e mezzo) in ogni incontro non è semplice, ma la sua scelta è stata capita e condivisa. Binaghi infatti ha chiosato: "L’abbiamo capita e anche condivisa. La storia ci insegna che ogni sua rinuncia ha prodotto conseguenze positive. Sarà così anche questa volta: per la Fitp e per l’Italia è più importante che lui tiri il numero uno".

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