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Pietrangeli smonta il padel in cinque parole: “È il trionfo delle pippe”. Ma è un complimento

C’è grande discussione in merito alla diffusione del padel nel nostro paese e Nicola Pietrangeli ha voluto esprimere il suo punto di vista sullo sport del momento.
A cura di Vito Lamorte
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Tutti pazzi per il padel. Da qualche anno questo sport di derivazione tennistica si è preso la ribalta ed è diventato il passatempo più praticato in buona parte d'Italia. Per chi non lo conoscesse, si tratta di una disciplina che si pratica a coppie in un campo rettangolare e chiuso da pareti su quattro lati, con una racchetta dal piatto rigido che permette di scambiare una pallina uguale che può rimbalzare sulle pareti prima di essere mandata dall'altra parte. Viene considerato un mix tra il tennis, lo squash e il beach tennis, perché riesce a mettere insieme alcune delle caratteristiche più divertenti e adrenaliniche degli sport di racchetta.

È uno sport che ha origini molto antiche: in Argentina venne disputata la prima partita nel 1898 ed è il paese dove è più praticato al mondo, seguito dalla Spagna, Francia e Italia. Dal 1991 a livello mondiale è gestito dalla International Padel Federation mentre in Italia dalla FIT.

C'è grande dibattito intorno alla diffusione del padel e il modo in cui abbia conquistato tutti in maniera trasversale: c'è chi parla di moda passeggera e chi fa riferimento a questo movimento come ad una disciplina che ha aperto una nuova strada nello sport italiano.

Nelle scorse ore, durante la trasmissione ‘Estate in diretta' su RaiUno, è stato chiesto un parere sulla diffusione del padel a Nicola Pietrangeli, uno dei tennisti italiani più forti di sempre: "Sono obbligato a fare una battuta, ma sia ben chiaro, è una battuta. Il padel è il trionfo delle pippe". In studio queste parole hanno causato un mix di perplessità e di sorrisi ma il numero 3 del mondo in singolare nel 1959 sia nel 1960 ha proseguito il suo ragionamento in questo modo: "Perché permette a tutti di divertirsi. Non c'è dubbio che uno che gioca male a padel si diverte di più di uno che gioca male a tennis. Quindi faccio i complimenti al padel, perché il giocatore scarso di tennis la palla non la tocca mai e non si diverte. Qui le distanze sono più brevi".

Pietrangeli ha voluto sottolineare come ci sia una enorme differenza da chi lo pratica a livello professionistico e chi no, ma il pregio del padel è che aiuta tutti a rendersi partecipi: "I campioni sono campioni, lasciamoli perdere. Ma si diverte molto di più un giocatore scarso di padel e non uno scarso di tennis".

La discussione è apertissima e il procedimento è lo stesso che vale per i tormentoni musicali o quelli della moda. Vedremo chi la spunterà.

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