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Master 1000 Cincinnati

Perché la finale Sinner-Alcaraz a Cincinnati si gioca di lunedì e non la domenica, come al solito

La decisione degli organizzatori del Masters 1000 maturata per una scelta precisa: hanno voluto concedere ai giocatori un giorno di riposo tra ogni partita inserita in tabellone.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Masters 1000 di Cincinnati è giunto alle partite clou con le finali dei singolari maschile e femminile. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono i primi a scendere in campo (alle 21 ora italiana), a seguire ci sarà la sfida tra Jasmine Paolini e Iga Swiatek (non prima di mezzanotte). Cosa c'è di strano? Si giocano entrambe di lunedì, quando abitualmente i match che assegnano i titoli sono in programma sempre alla domenica.

La scelta degli organizzatori sul turno di riposo

Perché questa novità? Si è trattata di una scelta precisa da parte degli organizzatori che, complici il calendario serrato (a volte sfalsato) a causa delle condizioni climatiche e del notevole sforzo compiuto dai tennisti (molti dei quali provati dal caldo e dall'umidità), hanno voluto posticipare di un giorno le gare conclusive. L'intento è chiaro: c'entrano nulla lo spettacolo e l'opportunità di alimentare l'attesa, ha prevalso la volontà (e la necessità) di concedere un giorno di riposo in più a tutti i giocatori giunti fino in fondo al tabellone.

Il format ha inciso sulla pianificazione degli incontri

A Cincinnati questa regola era in vigore anche l'anno scorso ma con una differenza: allora trovò fondamento nell'inizio posticipato del torneo perché nel calendario degli eventi c'erano le Olimpiadi di Parigi 2024; questa volta la decisione dei promotori è stata legata a scelte di pianificazione fatte per non penalizzare né sovraccaricare i tennisti più di quanto non sarebbe accaduto per l'incidenza della variabile meteo (la pioggia). C'è ancora un altro particolare, fa riferimento al format di due settimane sul quale è stato imperniato il tabellone: per restare entro questo lasso di tempo e mantenere un giorno di pausa tra ogni incontro non c'era scelta per incastrare tutto, bisognava sforare al lunedì.

Il rischio cortocircuito per la vicinanza con gli US Open

Le intenzioni lodevoli, però, hanno rischiato di creare un cortocircuito per la vicinanza con un'altra tappa della stagione agonistica, gli US Open (ultimo Slam in agenda), costringendo a un estenuante tour de force chi non è inserito già nel tabellone di Flushing Meadows ma obbligato a passare per i turni di qualificazione. È il caso, tanto per fare un esempio, del francese Terence Atmane, quello noto per il suo quoziente d'intelligenza al di sopra della media e della carta Pokemon donata a Sinner prima di scendere in campo. Se avesse vinto contro il numero al mondo accedendo alla finale di Cincinnati, a distanza di poche ore avrebbe dovuto imbarcarsi sul primo volo utile per raggiungere New York, dove da domani inizia la fase preliminare. Sconfitta ed eliminazione gli hanno evitato levataccia e stress per il viaggio.

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