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Escogita un curioso stratagemma per disturbare Tsitsipas, sembra uno scherzo: “Fuori da qui”

L’episodio sembra la gag di una candid camera in realtà è tutto vero, accade durante il match del Masters 1000 di Cincinnati: una donna imita il ronzio di un’ape per infastidire il tennista greco.
A cura di Maurizio De Santis
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Tsitsipas si avvicina alla tribuna, uno spettatore gli indica chi è la persona che lo disturba imitando il ronzio di un'ape.
Tsitsipas si avvicina alla tribuna, uno spettatore gli indica chi è la persona che lo disturba imitando il ronzio di un'ape.

Stefanos Tsitsipas ha il servizio e va alla battuta. Impugna la racchetta, tamburella la palla sul campo in cemento di Cincinnati e, quando sta per colpire, ha una reazione improvvisa. Scuote il capo, muove il braccio come a scacciare qualcosa che lo infastidisce. Ci riprova ma sente (o meglio, crede di sentire) uno strano ronzio e si ferma di nuovo. Capisce che c'è qualcosa di strano perché non c'è alcun insetto intorno a sé eppure sente quel brusio che è tipico di un'ape.

Sembra uno scherzo, la gag di una candid camera. Invece è tutto vero. Se ne accorge lo stesso tennista greco che a metà del secondo set viene disturbato da quel bisbiglio che arriva dalla tribuna alle sue spalle ed è fatto apposta per distrarlo. Uno spettatore, probabilmente sostenitore di Ben Shelton, prova a innervosirlo per indurlo in errore.

Il tennista greco si avvicina agli spalti e parla con la donna che lo disturba.
Il tennista greco si avvicina agli spalti e parla con la donna che lo disturba.

Tsitsipas, visibilmente seccato, si avvicina al giudice di sedia e gli spiega cosa sta accadendo. Protesta ma inutilmente, l'ufficiale di gara non sa né può come intervenire in quel momento. Il greco continua il gioco ma, dopo aver commesso un errore sul punto successivo a causa della distrazione, si è fermato di nuovo. È stizzito, stupito e sorride pensando a quell'escamotage. Questa volta, però, non lascia correre e va a caccia del molestatore e si lamenta con l'arbitro: "Finora in carriera non mi era mai successa una cosa del genere – dice -. C'è una persona che sta imitando il ronzio di un'ape".

La spettatrice si scusa, il match può finalmente continuare.
La spettatrice si scusa, il match può finalmente continuare.

Il giudice di sedia ascolta, abbozza una risposta, lo rassicura dicendogli che si occuperà della cosa ma gli rinnova l'invito a proseguire il gioco. A Tsitsipas non basta, vuole stanare chi è e si avvicina alla balaustra di quella porzione di spalti da cui sente arrivare quel ronzio. "Chi è stato? Chi è?!", dice. Nessuno parla ma la soffiata gli arriva da una persona del pubblico che gli indica la responsabile. È una donna, seduta in prima fila. Adesso ha le prove e il colpevole e può tornare dal giudice di sedia: "È la signora laggiù, la voglio fuori. Se ne deve andare".

La signora resterà al suo posto scusandosi con il tennista greco. Dalle immagini si nota come, con un gesto della mano eloquente, prometta al giocatore di non farlo più ammettendo di aver sbagliato. Il match riprende dopo qualche minuto di pausa e Tsitsipas lo porta a casa conquistando vittoria (7-6, 7-6) e qualificazione (agli ottavi c'è la sfida con Hurkacz).

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