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Roland Garros

Per Musetti gli esami non finiscono mai: “La maturità dopo Djokovic. Poi punto a Wimbledon”

Lorenzo Musetti ha meritato l’applauso di Djokovic dopo il ritiro al quinto set per crampi e dolore alla schiena. L’esperienza del Roland Garros la definisce indimenticabile e un punto di partenza. “Non riuscivo più a reggere lo scambio né a fare un punto ma per oltre 2 ore ho giocato il io miglior tennis di sempre”.
A cura di Maurizio De Santis
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Crampi, dolore alla schiena che s'è acuito a mano a mano che al Roland Garros la sfida contro Nole Djokovic è entrata nel vivo. Il crollo psico-fisico di Lorenzo Musetti è il lato oscuro della forza nel quale s'è sentito risucchiato: ha vinto i primi due set al tie-break e quasi non ci credeva. Lui, 19 anni, numero 76° nel Ranking Atp, che mette paura al serbo numero uno al mondo. Ha ceduto di schianto fino a quando nel quinto set, capito che era davvero finita, ha deciso di abbandonare il campo.

È una sconfitta per crescere. Un punto di partenza – ha spiegato Musetti nelle interviste del dopo gara -. Ho giocato bene fino a quando ce l'ho fatta. Poi ho iniziato a fare fatica perché avvertivo un po' di dolore alla schiena, mi sono venuti i crampi. Ho risentito dello sforzo fatti con Cecchinato. Ma per oltre due ore ho giocato il mio miglior tennis di sempre. Non dimenticherò questa partita, in particolare la fine del 1° e del 2° set… per me è stata un'esperienza straordinaria.

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Perché (non) continuare a lottare onorando l'incontro? L'avversario gli ha stretto a mano e ne ha applaudito la prestazione: una bella standing ovation mentre l'italiano imboccava la porta dello spogliatoio. Boris Becker lo ha criticato duramente: "Ci vuole rispetto – ha ammesso l'ex tennista tedesco contrariato dalla scelta del giocatore di ritirarsi -. È una prova di maturità anche se atleticamente non sei più al top". Rafa Nadal, che nell'altro incontro ha eliminato Sinner, ha speso parole di elogio per lui e l'alto-atesino a testimonianza dei progressi fatti dall'Italia del tennis.

Se mi avessero detto che avrei vinto due set contro Nole sul centrale del Rolando Garros avrei risposto con un sorriso. Non ci avrei mai creduto – ha aggiunto Musetti -. Sono contento per quanto fatto anche se mi resta un po' di rammarico sotto il profilo fisico. Al terzo set ho iniziato a sentire dolore, nel quarto è peggiorato e nel quinto mi sono arrivati anche i crampi… Non riuscivo più a reggere lo scambio né a piazzare un punto.

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È stato bello finché è durato. A Musetti va l'onore delle armi e la certezza che il ko contro Djokovic è solo "un punto di partenza". Lo descrive così lasciando la delusione alle spalle e rivolgendo lo sguardo verso il futuro. Cosa farà adesso? Ha un obiettivo nell'immediato.

Adesso mi concentro sulla maturità e poi riprendo pensare al tennis buttandomi tutto su Wimbledon.

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