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Jannik Sinner vince il torneo ATP di Sofia a 19 anni

Jannik Sinner gioca la prima finale della carriera a 19 anni e vince il torneo ATP di Sofia con il punteggio di 6-4, 3-6, 7-6 che lo porta nella top 40 della classifica mondiale, in 37sima posizione. Il tennista alto-atesino ha battuto il canadese Vasek Pospisil al tie-break a margine di un incontro condotto con abbastanza caparbietà da annullare anche qualche sbavatura di troppo.
A cura di Maurizio De Santis
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Jannik Sinner vince il torneo ATP di Sofia battendo Vasek Pospisil con il punteggio di 6-4, 3-6, 7-6. Un successo che lo porta nella top 40 della classifica mondiale – in 37sima posizione – a 19 anni, 2 mesi e 29 giorni (meglio di Claudio Pistolesi che fece l'impresa a 19 anni, 7 mesi, 18 giorni). Una scalata vertiginosa compiuta nel giro di un paio d'anni: nel 2018 era al numero 763 del mondo mentre nel 2019 era balzato al 78° posto. Primo set ottenuto dimostrando sicurezza nei propri mezzi, nel secondo ha un calo vistoso ma si riprende subito. È solo amnesia temporanea, quando torna in sé doma reazione e velleità del canadese. L'alto-atesino non sbaglia nei momenti topici della sfida e si esalta nel terzo set conquistato al tie-break. Chapeau.

Di bello c'è il trionfo ottenuto con caparbietà anche quando qualche sbavatura di troppo ha riportato in partita l'avversario. Di bello c'è che in Bulgaria giocava la prima finale della carriera tant'è che per l'alto-atesino e per il tennis italiano si trattava di un appuntamento speciale: è stato il più giovane azzurro di sempre a raggiungerla. E l'ha fatta sua. Speciale è il sapore di una vittoria conquistata a margine di un match condotto a strappi, con fiammate improvvise e altrettanti errori ma costringendo sempre l'avversario a inseguire. L'ultimo strattone, quello decisivo, lo ha piazzato quando ha siglato il mini-break letale mettendo le mani sull'incontro.

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Sinner avanti, Pospisil insegue. Sinner detta il ritmo e forza i colpi, Pospisil non è da meno. Ma l'impressione è che sia sempre l'italiano a condurre il gioco, che possa chiuderlo senza soffrire. È questo il leit-motiv del duello che arriva al momento clou nel terzo set quando – sul 5-4 per Sinner – Pospisil infila una serie di colpi che indirizzano il game fino al 5-5. È uno scatto d'orgoglio, troverà dinanzi a sé una montagna da scalare. La reazione dell'italiano ristabilisce subito le distanze (6-5), trascina all'angolo Pospisil obbligandolo a forzare i colpi (e ci riesce) e porta con sé anche il vantaggio mentale di aver rintuzzato il ritorno del tennista canadese. Non basta ancora, perché perde l'attimo e subisce il ritorno dell'avversario: 6-6, si va al tie break.

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È qui che si decide la sfida. Sinner alza subito il ritmo, Pospisil tiene botta. Si va avanti così, punto a punto, con l'alto-atesino che sfrutta al meglio il servizio e piazza un mini break (4-2) con la complicità dell'errore (l'ennesimo) del canadese che va al cambio di campo dopo un primo errore alla battuta e poi un diritto molle, impreciso, non aperto abbastanza, piazzato male. Morale della favola, si ritrova la palla quasi addosso e la schiaffeggia.

Sinner prende fiato, Pospisil sbaglia ancora: 5-3 per l'italiano al servizio nella fase più delicata del tie-break. L'alto-atesino sente che la vittoria è vicina e su servizio del canadese replica alla grande nello scambio: lo chiude stringendo l'angolo e si porta sul 6-3. Il resto è accademia e poi successo finale.

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