Holger Rune non perde tempo: torna in campo e si allena da seduto dopo l’infortunio

Holger Rune è fermo e lo sarà a lungo. Il tennis professionistico lo ha perso almeno fino ad aprile. Il danese a causa della rottura del tendine d'Achille ha perso tutta la fase finale di questa stagione e non ci sarà nemmeno agli Australian Open e nei primi 1000 americani del 2026. Forse ce la farà per la parte centrale del periodo sulla terra rossa. Rune dopo essersi operato è tornato già in campo e lo ha fatto in un modo molto particolare. Non vuole perdere tempo e nonostante la gamba ingessata si sta già allenando.
L'infortunio al tendine d'Achille
Era in un buon momento di forma e stava cercando di qualificarsi per le ATP Finals, ma nelle semifinali di Stoccolma ha dovuto ritirarsi. Un crack improvviso. Subito si era capito che il problema era grave. La diagnosi terribile: rottura del tendine d'Achille. Confermata a caldo dall'onnipresente madre. Stop di sei mesi. Il mondo del tennis proverà a ‘sfruttare' il suo infortunio per apportare delle modifiche al calendario, troppo intasato.
Lunga riabilitazione per Rune che è già in campo
Il tennista si è operato subito, ha mostrato anche sé stesso in un letto d'ospedale. E adesso sempre tramite social network manda un messaggio al suo mondo, ma anche ai suoi tifosi. Dopo la rottura del tendine d'Achille il danese è tornato in campo ad allenarsi, ovviamente ha la gamba infortunata e immobile ma per non perdere la mano continua a colpire e in un campo indoor lo si vede colpire da seduto con la gamba sinistra ferma. Una ripresa ovviamente lenta, i tempi non si affrettano, ma Rune dopo aver postato il video ha spiegato: "Mantenendo la riabilitazione divertente". Lo spirito è quello giusto.
Rune emula ahi lui Thomas Muster
Chi conosce bene il tennis vedendo Rune allenarsi in questo modo avrà facilmente rievocato le immagini di Thomas Muster, che dopo essere stato investito da un automobilista ubriaco che gli distrusse un ginocchio. Pareva non potesse più giocare a tennis, invece tornò grazie anche a un durissimo allenamento. Si fece costruire una sedia speciale che gli consentisse di giocare a tennis da seduto, la riabilitazione fu lunga, ma almeno poté giocare ed allenarsi.