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Cosa aspettarsi da Jannik Sinner sulla terra rossa ora che è diventato davvero uno da Top 10

Jannik Sinner ha vinto Montpellier e giocato le finali a Rotterdam e Miami. Da adesso però si giocherà sulla terra rossa. Una superficie che piace all’italiano, che avrà un paio di grandi avversari da battere se vorrà prevalere a Montecarlo, Roma o al Roland Garros.
A cura di Alessio Morra
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Jannik Sinner è stato battuto nella finale del torneo di Miami da Daniil Medvedev. Il tennista altoatesino ha concluso così due settimane che restano in ogni caso straordinarie. Ma più in generale si può dire che questi primi tre mesi di stagione 2023 per Jannik sono fantastici. E le prospettive per i tornei sulla terra battuta sono più che buone. Serviranno un po' di fortuna nei sorteggi dei tabelloni e tanta salute, intesa come forma fisica, a Jannik che può togliersi soddisfazioni pure sul rosso.

21 vittorie e 4 sconfitte. Un bilancio stagionale fin qui eccezionale per Sinner che nel 2023 ha vinto un torneo(il 250 di Montpellier), ha perso due finali (Miami e Rotterdam), una semifinale (Indian Wells) e agli ottavi in cinque set con Tsitsipas agli Australian Open. A verbale anche il successo su Carlos Alcaraz a Miami. Avrebbe firmato tre mesi fa per un percorso simile Jannik, che è tornato nella top ten e che lunedì 10 aprile toccherà con certezza la posizione numero 8 a livello ATP, raggiungerà il suo miglior ranking. Mentre nella Race, la classifica che considera solo i risultati dell'anno solare, è al numero 4, dietro solo a Medvedev, Djokovic e Alcaraz.

Ora arriva la terra battuta. Coloro che non sono troppo addentro alle vicende tennistiche si chiedono come se la cava sul rosso Sinner? La risposta è bene. Certo non ha ancora vinto un torneo di alto livello, ma la scorsa estate a Umago batté in una grande finale Alcaraz. E basta questo per dare una risposta e tante certezze.

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Jannik è un tennista moderno, quindi, è versatile, gioca bene in tutte le condizioni e su tutte le superfici. Al Roland Garros ha raggiunto i quarti, così come a Roma e Montecarlo. Può ripetersi e può fare anche meglio. Le prospettive sono rosee, ma ovviamente non bisogna esagerare.

Perché sulla terra ci sono un paio di tennisti che possono spadroneggiare: il primo è Djokovic, che ha vinto tutti i tornei principali (e più volte) su questa superficie, così come Carlos Alcaraz, che un anno fa ha vinto Madrid e Barcellona. E poi c'è l'incognita Nadal, che ha vinto solo due partite negli ultimi nove mesi ma che non si può certo escludere a priori, anche se il suo rientro resta ancora una grande incognita. A metà del guado Tsitsipas, che sulla terra ha vinto tanto e piazzato colpi ma fa dell'incostanza, ahi lui, un tratto distintivo. Medvedev invece la terra non la ama e la sua meravigliosa striscia rischia di finire in malo modo.

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Per Sinner, già a Montecarlo, l'incognita principale riguarda i tabelloni. Nel Principato sarà 9 del seeding, a Barcellona sarà un pò più su, a Madrid e Roma nessuno può saperlo. Ma sarà la sorte a giocare un ruolo importante, senza essere determinante. Perché Djokovic e Alcaraz saranno con certezza a presidiare un lato del tabellone, ma Sinner può finire dovunque e può tanto essere dalla parte di uno dei due big che finire in uno degli spicchi centrali che (con il dovuto rispetto pure per Ruud e Rune) sono o meglio sarebbero più favorevoli. In ogni caso serve ragranellare punti per migliorare una classifica che già adesso può

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