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Bublik e Popyrin consumano a Parigi l’ennesimo atto della faida: il brutto gesto a fine partita

Il tennista kazako ha vinto ma con l’avversario è calato il gelo alla fine del match: non lo ha degnato nemmeno di uno sguardo, rifiutando la stretta di mano. Tra i due non corre buon sangue visti i precedenti.
A cura di Maurizio De Santis
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Aleksandr Bublik non ha nemmeno degnato di uno sguardo Alexei Popyrin. Lo ha battuto al secondo turno del Masters 1000 di Parigi e, al momento di uscire al campo, si è rifiutato di stringergli la mano. "Perché avrei dovuto? Nel tennis ci sono un codice e un'etichetta, lui non li rispetta", ha spiegato il tennista kazako, contrariato dalla mancata sensibilità dell'avversario che, dopo aver preso il nastro in alcuni scambi, non ha mai fatto alcun cenno di scusa. Ecco perché Bublik ha alzato le braccia al cielo per festeggiare la vittoria (6-4, 6-3) poi s'è recato direttamente dal giudice di sedia per salutarlo, ignorando l'avversario. I fischi del pubblico hanno sottolineato quella situazione imbarazzante che è finita ancora una volta sotto i riflettori perché tra i due non corre buon sangue e il match nel torneo transalpino ha rinfocolato la faida.

La mancata stretta di mano tra Bublik e Popyrin

L'episodio che ha fatto discutere s'è verificato al termine di un match nel quale non erano mancati atteggiamenti polemici da parte di entrambe i tennisti. Se uno dei due colpiva un nastro, nessuno batteva ciglio: l'uno e l'altro hanno continuato a tirare dritto ignorando una delle regole non scritte e più elementari di fairplay in campo.

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E alla luce dei precedenti, non c'è da stupirsi che Bublik, una volta assicuratosi match e passaggio del turno, abbia voluto tenere le distanze tra sé e l'avversario. Dopo aver messo a segno il match point s'è congedato dal campo e dall'arbitro noncurante di Popyrin. "Non ci vedo niente di male – ha successivamente ammesso il kazako, spiegando anche perché si è comportato in quel modo -. Chiunque si fosse trovato al mio posto, avrebbe fatto lo stesso. Perché? Popyrin ha colpito due nastri e, oltre a non scusarsi, ha fatto anche di peggio… perché ha esultato in maniera plateale, come se avessi vinto il torneo. Esistono un codice e un'etichetta nel tennis. Se una persona non lo rispetta perché dovrei farlo io?". 

Quanto al match, il commento è stato altrettanto laconico. "Non sono del tutto soddisfatto di come ho giocato – ha aggiunto Bublik -, soprattutto perché le condizioni ambientali sono nuove. Il soffitto è alto, i campi sono lenti e le palline danno una sensazione diversa".

Il precedente a Madrid, post match avvelenato

Ad aprile scorso, in occasione del torneo di Madrid, Bublik e Popyrin si ritrovano l'uno di fronte all'altro ma quel confronto fu caratterizzato dalle polemiche legate ad alcune decisioni arbitrali controverse e scaturite anche da accuse reciproche. Allora si strinsero la mano di sfuggita non senza scambiare qualche battuta velenosa. E l'astio è emerso anche a Parigi.

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