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Australian Open nel caos, 47 tennisti in quarantena

Gli organizzatori degli Australian Open hanno imposto delle regole molto severe a tutti i giocatori che devono partecipare al primo torneo del Grande Slam del 2021, che partirà l’8 febbraio. Ma nonostante ciò sono nate delle polemiche. Perché 47 tennisti devono effettuare la quarantena perché erano a bordi di voli charter, partiti da Los Angeles e Abu Dhabi, c’erano tre persone positive al Coronavirus.
A cura di Alessio Morra
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Gli Australian Open, la prima prova del Grande Slam di tennis, per la prima volta dopo oltre trent'anni hanno cambiato data. A Melbourne non si giocherà a metà gennaio, come d'abitudine, ma dall'8 al 21 febbraio. Il motivo è rappresentato naturalmente dalla pandemia. Il governo australiano ha delle regole rigidissime e non ha voluto fare alcun tipo di favoritismo alle stelle della racchetta. Queste regole hanno provocato lo stravolgimento del calendario della stagione tennistica e soprattutto impongono due settimane di quarantena a tutti i tennisti che giocano gli Open d'Australia. Ma qualcosa è andato storto e ora ci sono ben 47 tennisti in quarantena.

Quarantena obbligatoria per tutti i tennisti

Arrivando da ogni parte del mondo tutti i giocatori devono effettuare due settimane di quarantena, certo una quarantena extra lusso perché i tennisti la trascorrono in alcuni resort tra Adelaide e Melbourne. Ma in quei giorni tutti loro potranno uscire dalle rispettive stanze solo per 5 ore al giorno, in cui potranno allenarsi, ognuno con lo stesso partner – Nadal ha scelto Sinner. E tutti i giocatori sono stati costretti a presentarsi in Australia entro la prima metà di gennaio, per poter avere così la possibilità di scendere in campo la settimana precedente gli Australian Open nei tornei preparatori (l'ATP Cup, Melbourne 1, Melbourne 2). E così nelle ultime ore si sono viste le foto social dei big che alla spicciolata sono arrivati dall'altra parte del mondo.

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47 tennisti in quarantena dopo l'arrivo a Melbourne

Fin qui tutto perfetto, anche se nel frattempo era arrivata la notizia della positività di Andy Murray, ex numero uno del mondo abbonato alle finali perse a Melbourne (ahi lui), e pure quella di Tennys Sandgren, che in realtà era stato trovato positivo a novembre, ma negli ultimi tamponi dell'americano sono state trovate alcune tracce di positività. Poi è successo qualcosa che forse non era stato previsto dagli organizzatori che avevano stilato e imposto le regole. Perché su charter che sono giunti a Melbourne, uno da Los Angeles e l'altro da Abu Dhabi, che avevano complessivamente a bordo 47 giocatori (su 143 passeggeri) c'erano tre positivi al Coronavirus.

E così regolamento alla mano tutti quei 47 tennisti sono stati posti in isolamento nelle rispettive stanze, e tutti loro non potranno nemmeno allenarsi. Dunque addio pure alle cosiddette 5 ore d'aria quotidiane. Il direttore del torneo Craig Tiley è stato subissato di critiche, anche da parte degli stessi giocatori che non potendosi allenare regolarmente hanno paura, giustamente, di non essere il forma per il primo grande appuntamento della stagione.

Big del tennis in quarantena

Tra gli atleti in quarantena ci sono anche Nishikori, Cuevas, che sta postando dei video social molto carini, Guido Pella, che ha un conto aperto con la fortuna, e tante giocatrici di prima fascia come Sofia Kenin, campionessa in carica, Sloane Stephens, Victoria Azarenka, Bianca Andreescu, Garbine Muguruza e Angelique Kerber, vincitrice degli Australian Open. Molti atleti hanno anche paventato una rinuncia di massa, ma questo tipo di protesta non ha preso piede. Mentre sempre Tiley ha fatto sapere che i giocatori e le giocatrici in difficoltà non saranno lasciati soli: "Sappiamo che non immaginavate che la vostra preparazione sarebbe iniziata in questo modo, ma la nostra squadra è pronta a supportarvi e a farvi superare tutto questo. Ciò che dovete sapere ora è che non siete da soli e siamo qui per fornirvi tutto il supporto che vi serve.

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