Sivert Bakken indossava una maschera per l’ossigeno quando è stato trovato morto: federazione ignara

Il mistero sulla morte di Sivert Bakken si infittisce ancora di più: il biathleta della nazionale norvegese è stato trovato senza vita nella sua camera da letto in Trentino dove si trovava per allenarsi in vista della ripresa delle gare della Coppa del Mondo. L'autopsia sul corpo aiuterà a chiarire le circostanze della sua scomparsa e sarà svolta in Italia nei prossimi giorni, ma c'è un dettaglio che nessuno riesce a spiegarsi e del quale anche la federazione è completamente ignara. Al momento della morte Bakken indossava una maschera d'ossigeno per l'altitudine, ma nessuno è a conoscenza del motivo dieto all'utilizzo del dispositivo.
Emergono nuovi dettagli sulla morte di Bakken
Il dettaglio non è passato inosservato ed è stato reso noto dalla federazione norvegese di biathlon all'interno di un comunicato ufficiale. Bakken indossava una maschera per l'ossigeno ma nessuno in Norvegia è a conoscenza "delle circostanze relative all'acquisizione e all'utilizzo di questa maschera". Soltanto l'autopsia, che verrà svolta in Italia durante il periodo natalizio, potrà chiarire cosa è successo all'atleta nella sua camera d'albergo e svelare il mistero che si cela dietro alla sua morte.

Emilie Nordskar, segretaria generale ad interim della federazione, ha affermato nel comunicato che ci sono molto interrogativi irrisolti che ruotano attorno alla scomparsa improvvisa del norvegese che si trovava in Trentino per allenarsi in vista della ripresa delle gare in programma all'inizio di gennaio. Non è chiaro perché indossasse una maschera per l'altitudine, dato che non era stata un'indicazione arrivata dalla sua federazione che è rimasta sconvolta dalla scoperta. Bakken era tredicesimo nella classifica generale ed era tornato dopo due anni di stop per via della pericardite che lo aveva costretto a fermarsi nel 2023.