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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Roland Fischnaller alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 per vincere ancora (a 41 anni)

Se vogliamo giocarci una fiche su una possibile medaglia olimpica azzurra, dovremmo guardare al Gigante parallelo dello snowboard, dove schieriamo una squadra di campioni sempre protagonisti in Coppa del Mondo. A guidarli Roland Fischnaller, atleta di 41 anni con ancora la voglia e le possibilità della grande impresa.
A cura di Jvan Sica
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Il contingente italiano arriva alle Olimpiadi di Pechino con atleti molto diversi, ci sono i grandi nomi e i giovani interessanti che si testeranno nella loro prima Olimpiade, quella che fa tremare le gambe e ti fa diventare un vero atleta. E poi ce n’è uno, uno solo, che può fregiarsi del titolo di atleta dello scorso secolo. Il suo nome è Roland Fischnaller, per fortuna oggi lo conoscono in molti e ha esordito in Coppa del Mondo nel 1999, il secolo scorso appunto, anzi un millennio fa. Roland Fischnaller, per tutti Capitan Fisch, è un monumento dello snowboard azzurro e mondiale ed è ancora oggi, a 41 anni, uno dei migliori al mondo sia in Slalom che in Gigante.

Chi è Roland Fischnaller, snowborder azzurro alle Olimpiadi di Pechino

Raccontare la carriera di Roland Fischnaller è davvero un viaggio lunghissimo e pieno di momenti belli, che per fortuna non vogliono ancora finire. In Coppa del Mondo ha vinto tanto, 19 volte e ha ottenuto 42 podi, portando a casa la Coppa del Mondo generale nel 2012, quella di Slalom parallelo per tre volte, nel 2013, nel 2016 e nel 2018 e quella di Gigante parallelo nel 2020 e nel 2021, ultime due stagioni da favola per un atleta che non smette di crescere e migliorare. Accanto a questi allori, ha anche sei medaglie mondiali, con l’oro nello slalom parallelo a Kreischberg 2015, insieme a tre argenti e due bronzi e poi ci sono le Olimpiadi. E qui ci fermiamo.

Le partecipazioni alle Olimpiadi

Sì, perché uno degli atleti più vincenti delle nostre discipline olimpiche almeno negli ultimi quindici anni, alle Olimpiadi purtroppo non è mai andato bene. Inizia l’avventura olimpica già a Salt Lake City 2002 e passando per Torino 2006, Vancouver 2010, Soči 2014 e Pyeongchang 2018, i suoi risultati in Gigante parallelo sono 19º, 13º, 18º, 18º e 7º. Un buco nero di vittorie e podi che a Pechino potrà essere illuminato.

Roland Fischnaller e il team azzurro alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022

In Cina ci sarà solo il Gigante parallelo e la stagione scorsa il 40enne Roland Fischnaller ha vinto la Coppa di specialità proprio di questa disciplina e sappiamo fin da ora che all’appuntamento olimpico questa volta arriverà al massimo della condizione possibile, anche se gli avversari sono forti e molto sono anche quelli che troverà in casa. Sì, perché il grande merito di Roland Fischnaller non è soltanto quello di essere il massimo esponente dello Snowboard parallelo italiano da venti anni, nemmeno di aver vinto tanto in carriera, ma anche quello di aver portato tanti atleti italiani sulla tavola, facendoli crescere fino a diventare una sorta di Dream Team.

Quest’anno in realtà tutta la squadra si è molto nascosta, non vincendo mai una tappa di Coppa e ottenendo solo tre podi, ma lo scorso anno, senza l’Olimpiade a indirizzare la stagione, abbiamo davvero dominato. La Coppa generale di parallelo e Coppa di Slalom sono state vinte da Aaron March, classe 1986, per tecnica ed esperienza in questo momento forse il meglio che c’è in giro. Quella di Gigante è stata vinta da Capitan Fisch, ma quello che ha meravigliato sono anche le vittorie e i podi nelle diverse tappe.

L’Italia con questi due, insieme a Edwin Coratti e Mirko Felicetti ha vinto tre gare di Coppa e ottenuto sei podi, diventando in maniera ufficiale la nazione guida del movimento su tavola per quanto riguarda il parallelo. Una squadra così forte arriverà a Pechino con gli occhi e il peso addosso del pronostico.

Non sarà facile, anche perché la lotta interna farà per forza di cose danni nel percorso verso le finali. Grande importanza e ruolo decisivo sarà quello di Roland Fischnaller, non solo chiamato a una sua personale gara storica, che riesca a dargli finalmente un podio olimpico, ma anche a guidare emotivamente la squadra, se in forma capace di risultati clamorosi. Ci vorranno spalle molto larghe per fare tutto questo, ma quelle del Capitano fanno ormai provincia.

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