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De Aliprandini piange disperato in TV per la compagna Michelle Gisin in ospedale: “Lo ha voluto lei”

Luca De Aliprandini commuove in diretta TV a Val d’Isere: le lacrime per Michelle Gisin, in ospedale dopo la caduta a St. Moritz. “Lo ha voluto lei che fossi qui”.
A cura di Michele Mazzeo
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Ci sono gare che non si misurano col cronometro. Il risultato sportivo diventa un dettaglio quando la vita presenta il conto. Nel Gigante di Val d'Isere, Luca De Aliprandini ha sciato con il corpo in pista e la mente altrove, attraversando una delle giornate più complesse della sua carriera. Non per la difficoltà della Face de Bellevarde, ma per ciò che aveva alle spalle: l'incidente della compagna Michelle Gisin, caduta rovinosamente durante le prove della discesa a St. Moritz.

La sciatrice svizzera è stata trasportata in ospedale e operata a Zurigo per una lesione alla colonna cervicale, oltre ai traumi riportati a un polso e a un ginocchio. De Aliprandini ha mollato tutto e l'ha raggiunta immediatamente, vivendo ore di grande apprensione prima dell'intervento. L'operazione è riuscita e le prime risposte cliniche sono state incoraggianti, ma il percorso di recupero si preannuncia lungo e impegnativo.

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Nonostante questo, è stata proprio Gisin a chiedergli di non rinunciare alla gara. Un desiderio che l'azzurro ha deciso di rispettare, tornando in Francia e presentandosi al cancelletto di partenza in una condizione emotiva tutt'altro che ideale. La sua è stata una prova di resistenza più mentale che tecnica: dodicesimo dopo la prima manche, De Aliprandini ha poi chiuso 26°, pagando inevitabilmente la tensione accumulata nelle ore precedenti.

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Il momento che ha colpito tutti è arrivato dopo il traguardo. Davanti alle telecamere Rai, l'azzurro è crollato, sopraffatto dalle emozioni. Le lacrime hanno preso il posto delle analisi tecniche, lasciando spazio solo all'essenziale. "Michelle è forte e mi dà tanta forza. Ha voluto lei che fossi qui, per me è stato difficile", è riuscito a dire tra i singhiozzi, fotografando meglio di qualsiasi classifica il senso della sua giornata.

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In quel pianto c'è stato tutto: la paura per ciò che poteva andare peggio, il sollievo per un intervento riuscito, la fatica di onorare un impegno sportivo mentre il cuore (e anche la testa) era altrove. La gara, il piazzamento, i distacchi sono scivolati sullo sfondo. È rimasto solo un atleta che ha scelto di esserci, per lei, trasformando una prova qualunque in un gesto che va oltre lo sci.

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