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Olimpiadi Tokyo 2020

Nuotatore no vax alle Olimpiadi: “Non voglio nulla a cui non so come il mio corpo reagirà”

Ha rifiutato il vaccino e non indossa la mascherina come da protocollo. Il caso del nuotatore americano “no vax”, Michael Andrew, alimenta polemiche per le sue scelte nonostante la situazione dei contagi, anche all’interno del villaggio olimpico, sia preoccupante. “È molto più importante per la mia salute che riesca a respirare bene piuttosto che avere qualcosa davanti alla bocca”.
A cura di Maurizio De Santis
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Non ha voluto vaccinarsi. Rifiuta di mettere la mascherina nella mixed zone, l'area riservata alle interviste, e in altri momenti della giornata all'interno del villaggio olimpico. Il caso del nuotatore americano "no vax", Michael Andrew, alimenta polemiche: nonostante lui stesso mesi fa sia stato contagiato dal Covid, interpreta in maniera del tutto personale il protocollo di sicurezza e non si mostra affatto preoccupato per le notizie che quotidianamente raccontano la crescita esponenziale della diffusione del virus in Giappone.

Nemmeno il numero delle positività legate ai Giochi, tra atleti e personale, scuote lo statunitense. Un atteggiamento che ha smosso sia i vertici sportivi Usa sia quelli olimpici: la violazione delle più elementari norme sulla profilassi non resterà impunita come testimonia quell'espressione secondo il team americano "agirà secondo necessità". In acqua per gareggiare e per qualche attimo in occasione della premiazione e della foto ufficiale: sono gli unici momenti duranti i quali agli atleti è concesso togliere la mascherina, Andrew fa a modo suo.

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Niente vaccino né dispositivi di protezione, perché? L'olimpionico non s'è sottratto alle domande né ha cercato giustificazioni particolari e ha motivato la propria scelta. "Per me è piuttosto difficile respirare dopo lo sforzo fatto in gara – ha spiegato ai media a stelle e strisce -. Secondo me è molto più importante per la mia salute che riesca a respirare bene piuttosto che avere qualcosa davanti alla bocca". Andrew spiega anche perché giri senza precauzioni all'interno del villaggio olimpico. "Se siamo tutti in questa bolla e abbiamo svolto tutti i test vuol dire che c'è un ottimo livello di sicurezza", peccato che i riscontri siano altri ma lui si sente e si dice al sicuro.

Quanto alla scelta di non vaccinarsi, l'opinione espressa non è certo nuova e anche in questo caso fa discutere per i concetti espressi. "Non voglio nulla a cui non so come il mio corpo reagirà – ha ammesso prima delle Olimpiadi e ribadito anche dopo -. E soprattutto facendo il vaccino non volevo saltare giorni di allenamento".

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