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Ceccon: “Vengo da una prima esperienza sentimentale non felice, mi ha fatto male”. Cosa è successo

Thomas Ceccon lancia l’amo senza giri di parole: “Mi piacerebbe non essere più solo, vorrei tornare a casa e trovare una persona che mi aspetti. Una compagna, insomma, con cui condividere e convivere”. Il trauma del passato ormai è superato: “Mi ha fatto male e sono dovuto ricorrere a un aiuto psicologico”.
A cura di Paolo Fiorenza
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La prossima settimana Thomas Ceccon sarà impegnato nei Mondiali di nuoto a Singapore, con obiettivi puntati soprattutto su 100 e 200 dorso. Il 24enne campione veneto è iscritto al momento anche a 50 dorso e 50 e 100 farfalla, ma dovranno essere fatte delle scelte, visto che sarà presente anche nelle staffette 4×100 stile libero e 4×100 mista. È un Ceccon al top della sua maturità fisica e tecnica, che non si nasconde neanche un po' alla vigilia: "Ai Mondiali di Singapore sono venuto per arrivare primo. O vinco o vinco, non c'è altra opzione. Anche se ormai ne sono consapevole: una medaglia copre, ma non scalda, non risolve i problemi. Devi imparare a mettere la testa fuor d'acqua". Una frase che è anche una metafora della sua vita extra nuoto: per "scaldare" serve soprattutto altro. Ceccon cerca una compagna e non fa giri di parole.

Thomas Ceccon impegnato agiugno al Trofeo Settecolli a Roma
Thomas Ceccon impegnato agiugno al Trofeo Settecolli a Roma

Thomas Ceccon lancia l'amo: "Vorrei tornare a casa e trovare una persona che mi aspetti, una compagna"

Il nuotatore di Thiene – dopo essere tornato dall'Australia, dove si è allenato per quattro mesi da gennaio ad aprile – è andato a vivere da solo: "Ho preso casa a Verona dove mi alleno. Mamma all'inizio mi ha aiutato nell'organizzazione, ora me la cavo, non mi lamento. Mi piacerebbe però non essere più solo. Vorrei incastrarmi. Tornare a casa e trovare una persona che mi aspetti. Una compagna, insomma, con cui condividere e convivere – spiega a ‘Repubblica' – Non ho fretta, capisco che con i miei orari da nuotatore sia difficile, a meno che non sia una collega, come è già successo. Fare l'atleta e il fidanzato è dura, hai ritmi di vita anomali che non puoi imporre e forse anche diversi orizzonti. Potrebbe anche darsi che lei sia una che non faccia niente, però non trovo giusto che resti a casa ad aspettarmi senza avere un'occupazione o interessi".

La collega con cui "è già successo" è Giorgia Biondani, nuotatrice  di quattro anni più grande, veneta come lui: "C'era una persona. Le voglio bene e mi vuole bene. Una ragazza più grande di me: non mi ci vedo con le ragazzine. Però prima di Parigi è finita, peccato perché stavo bene con lei, ma cerchiamo cose diverse, lei una famiglia, io ho altre due Olimpiadi davanti. È difficile fare insieme l'atleta e il fidanzato", aveva detto Ceccon lo scorso settembre al ‘Corsera'.

Il trauma patito a 18 anni: "Ho visto la ragazza che amavo su Instagram con un altro"

Adesso Thomas sente di aver bisogno di una persona al suo fianco in maniera stabile, avendo superato il trauma di una relazione precedente che lo aveva devastato: "Vengo da una prima esperienza sentimentale non felice, è passata, ma mi ha fatto male e sono dovuto ricorrere a un aiuto psicologico. È stata una buona scelta e lo dico con molta serenità anche se spesso gli uomini preferiscono tenerlo nascosto perché hanno paura di mostrarsi deboli o fragili. E poi mi sono sfogato con il nuoto, quella delusione è stata carburante per la mia vendetta".

La vicenda cui il campione azzurro si riferisce accadde quando era molto giovane, come aveva raccontato in passato: "La motivazione all'inizio è venuta da una delusione d'amore. Da un tradimento. Scoperto sui social. Ho visto la ragazza che amavo su Instagram con un altro. Anche se lei ha provato a negare. Avevo 18 anni. Era la seconda volta che ero innamorato, non mi succedeva da ragazzino. Un colpo duro. Lei era una bravissima persona, ma insomma è finita, e io mi sono gettato nel nuoto e nelle gare anche per sfogare la rabbia, anche perché avevo qualcosa in più da dimostrare a qualcuno".

Ceccon è la nostra punta di diamante ai Mondiali di nuoto a Singapore
Ceccon è la nostra punta di diamante ai Mondiali di nuoto a Singapore

Quel carburante è stato così potente da catapultare Ceccon sul tetto del mondo: "E devo restarci. Non sono più un ragazzino, ho la responsabilità di essere quello che voglio. Prima quando mi chiedevano che aspettative avessi su qualche manifestazione rispondevo con molta vaghezza: non so, andrò, vedrò. Mi nascondevo, preferivo passare inosservato. Ora è diverso: sono io ad aspettarmi tanto da me, senza aver bisogno delle pressioni altrui. Quanto al bello e al sex symbol andiamoci piano, se di una atleta si sottolinea il lato fisico arriva la critica di maschilismo, io vorrei parità di trattamento. Anche io sono mio".

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