Svelata la terza persona che può fare visita a Michael Schumacher oltre a Jean Todt e Ross Brown

Nel 2020 l'ex moglie di Flavio Briatore, Elisabetta Gregoraci, aveva squarciato il velo di silenzio che avvolgeva Michael Schumacher da anni, da quando il sette volte campione del mondo di Formula 1 era rimasto vittima di un grave incidente sugli sci a Meribel nel dicembre del 2013. Da allora le voci si erano rincorse sulle reali condizioni del pilota tedesco, sottratto alla vista dell'opinione pubblica dalla famiglia, che aveva scelto di non dare più notizie sul suo conto.
Chi sono le tre persone cui è consentito di andare a trovare Michael Schumacher dopo l'incidente
"Michael non parla, comunica con gli occhi. Solo tre persone possono fargli visita e so chi sono", aveva detto la Gregoraci. Sull'identità del primo non ci sono mai stati dubbi, visto che lo stesso Jean Todt ha raccontato più volte di andare a trovare il suo amico fraterno dai tempi dei trionfi alla Ferrari. "Vediamo assieme i Gran Premi in TV", ha detto l'ex boss della scuderia di Maranello, la cui sinergia totale con Schumi ha portato a cinque titoli mondiali consecutivi, tra il 2000 e il 2004.

Anche il secondo era noto: Ross Brawn, direttore tecnico della Rossa in quel periodo meraviglioso. L'ingegnere britannico era il "cervello" dietro le vittorie di Schumacher. Il loro rapporto era simbiotico: Brawn sviluppava macchine competitive e strategie di gara perfette per lo stile di guida di Michael. Insieme hanno dominato la Formula 1 negli anni 2000. Anche fuori dalle piste, i due avevano un legame personale molto forte, continuato poi quando si sono ritrovati alla Mercedes, di cui Brawn fu team principal.
Brawn ha trascorso del tempo in diverse occasioni con Schumacher nella sua grande casa a Gland, in Svizzera, sulle rive del Lago di Ginevra, consolidando quel legame indissolubile. Ha offerto qualche spunto di ottimismo, affermando nel 2016 che il campione di Hurth stava mostrando "segnali incoraggianti" di ripresa e che era "estremamente fiducioso di rivedere Michael come lo conoscevamo in futuro". Parole purtroppo destinate a non avere seguito nella realtà dei fatti.

La terza persona che può accedere al cospetto di Schumacher – nella sua villa trasformata in clinica con assistenza (costosissima) h24 e le migliori curi possibili al passo con la scienza medica – viene svelata dal Telegraph: si tratta di Gerhard Berger, ex pilota che passò dall'essere un avversario temibile del tedesco a un suo caro amico e che per una coincidenza si ruppe un braccio sciando fuori pista appena dieci settimane dopo l'incidente di Schumi a Meribel (pure in quel caso un fuori pista). Anche Berger, che ha 10 anni più di Schumacher, non ha mai abbandonato il vecchio amico. L'affetto sincero e duraturo dei pochi è tutto quel che resta a Michael in questa sua seconda difficilissima vita.