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Siamo andati davvero vicini a vedere Valentino Rossi con la McLaren alla 500 miglia di Indianapolis

Valentino Rossi è stato davvero a un passo dal correre la 500 Miglia di Indianapolis con McLaren: il retroscena sull’offerta, il test mai fatto e perché l’operazione è saltata.
A cura di Michele Mazzeo
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Quando Zak Brown parlò di un "asso nella manica" per la Indy 500 2026, pochi immaginavano che il nome fosse quello di Valentino Rossi.

E invece, come rivelato dalla giornalista Jenna Fryer, il pilota che la Arrow McLaren voleva mettere sulla quarta vettura dopo l'addio di Kyle Larson era proprio la leggenda della MotoGP e oggi pilota BMW nel WEC.

L'idea nasceva da un'esigenza precisa: portare a Indianapolis una figura capace di generare un impatto mediatico globale. In questo senso il pilota di Tavullia rappresentava l'opzione perfetta. Più di qualsiasi ex campione F1, più di qualsiasi nome americano.

Un profilo europeo, trasversale, con un seguito internazionale che avrebbe trasformato il Month of May (la serie di eventi e celebrazioni civiche che circondano la 500 Miglia di Indianapolis) in un evento senza precedenti. Esattamente ciò che Brown aveva anticipato quando dichiarò: "Abbiamo un asso nella manica, sarebbe incredibile".

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Perché l'operazione funzionasse, il Dottore avrebbe dovuto sostenere il test da rookie in IndyCar su un ovale. Un passaggio obbligato per chi non ha mai guidato una monoposto da 350 km/h su una pista come l'Indianapolis Motor Speedway. McLaren aveva già predisposto tutto: la sessione, la vettura, la struttura tecnica. Solo dopo quel test sarebbe arrivata la possibilità di tentare la qualifica alla 500 Miglia.

Non sarebbe stata la prima volta di Rossi su un ovale: nel 2013 aveva provato una vettura NASCAR Xfinity allo Charlotte Motor Speedway. Ma stavolta il salto era decisamente più grande.

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Il piano però pare essersi inceppato sul calendario: i test della 24 Ore di Spa si sarebbero sovrapposti ai tempi necessari per organizzare il debutto dell'italiano in IndyCar. E così l'operazione più ambiziosa mai pensata da McLaren per la Indy 500 è svanita prima di decollare.

Al suo posto, la squadra ha scelto Ryan Hunter-Reay, campione IndyCar 2012 e vincitore della Indy 500 2014. Una soluzione sicura, come confermato dal team principal Tony Kanaan, che ha lavorato con lui ai tempi di Andretti: "È un vincitore comprovato e sappiamo che avrà ottime possibilità di vincere questo evento storico".

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Hunter-Reay sarà quindi il quarto uomo McLaren nel 2026. Ma la notizia destinata a restare è un'altra: siamo andati davvero vicini a vedere Valentino Rossi correre la 500 Miglia di Indianapolis con una McLaren color papaya. Un incrocio epocale tra MotoGP e IndyCar rimasto solo sulla carta, ma che racconta meglio di qualsiasi annuncio quanto il nome di Rossi continui a muovere l'immaginazione del motorsport mondiale.

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