Red Bull punita dopo la gara di Austin per la “furbata” del meccanico di Verstappen: cosa è successo

I festeggiamenti per la vittoria di Max Verstappen nel post-gara del GP degli Stati Uniti della Formula 1 2025 sono stati vissuti con un filo d'apprensione per la Red Bull, finita sotto inchiesta per un'infrazione commessa da un suo membro pochi istanti prima che la corsa avesse inizio.
Alla fine però, nonostante la violazione del Codice Sportivo Internazionale sia stata accertata, la scuderia austriaca non ha ricevuto alcuna sanzione sportiva cavandosela con una multa da 50.000 euro (di cui la metà sospesa).

La manovra vietata sulla griglia del meccanico Red Bull
Secondo quanto accertato dai commissari, un meccanico del team di Milton Keynes sarebbe tornato sulla griglia di partenza quando il giro di formazione era già iniziato, tentando di rimuovere una striscia adesiva che la McLaren aveva posizionato come punto di riferimento per il proprio pilota Lando Norris.
Il nastro serviva al britannico per allinearsi correttamente alla seconda casella della griglia, ma l'intervento dell'uomo Red Bull, avvenuto mentre i commissari stavano chiudendo i cancelli di accesso, ha violato le norme di sicurezza che vietano l'ingresso in pista dopo la partenza delle monoposto per il giro di formazione.

La "denuncia" McLaren e l'indagine FIA
A segnalare l'accaduto è stata proprio la McLaren, che ha notato la scomparsa del marcatore poco prima della partenza. La FIA ha immediatamente aperto un'indagine, convocando i rappresentanti Red Bull per chiarire i fatti.
La decisione è arrivata a serata inoltrata: nessuna sanzione sportiva, ma una pesante multa economica per aver ostacolato le procedure di sicurezza pre-gara.

Nel comunicato ufficiale, i commissari hanno spiegato che "è assolutamente vietato ostacolare le misure di sicurezza per preparare la pista dopo il rilascio della griglia". Un comportamento definito "non sicuro" e sufficiente a giustificare una penalità significativa.
Durante l'udienza, il rappresentante Red Bull ha riferito che il meccanico non si sarebbe accorto dei tentativi dei commissari di fermarlo, ma la Federazione ha ritenuto l'episodio comunque grave, poiché "chiunque affiliato a un team deve essere consapevole che entrare in pista dopo la partenza del giro di formazione è proibito".

La difesa di Red Bull e le parole di Mekies
Prima della decisione ufficiale, il team principal Laurent Mekies aveva minimizzato l'accaduto parlando di "malinteso". "Siamo andati a vedere il video con la FIA. Naturalmente è qualcosa che possiamo fare meglio in futuro, ma da parte nostra non riteniamo di aver ignorato alcuna istruzione o ricevuto direttive specifiche", ha spiegato. "Queste sono cose piccole, ma comunque qualcosa che affronteremo in futuro".
Secondo diverse fonti, non sarebbe la prima volta che la Red Bull adotta tattiche simili per limitare i riferimenti visivi dei rivali in griglia. Finora, però, non erano mai state sanzionate.

Una "furbata" costata cara
La FIA ha chiarito che metà della multa resterà sospesa fino alla fine della stagione, a condizione che la scuderia non ripeta lo stesso comportamento. Una misura che serve da avvertimento per tutti i team: interferire con il lavoro altrui in griglia, anche in modo apparentemente innocuo, può compromettere la sicurezza e costare caro.
Ad Austin, la Red Bull ha dominato l'intero weekend con Verstappen che è ora rientrato a pieno titolo nella lotta per il campionato portandosi a 40 punti di distanza dal leader Oscar Piastri, ma la "furbata", sportivamente discutibile, del suo meccanico ha gettato una piccola macchia su un weekend altrimenti perfetto.