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Perez sta perdendo tutti i punti della patente di Formula 1: cosa rischia il pilota della Red Bull

Sergio Perez rischia grosso se non si comporterà bene nei prossimi GP di Formula 1: ecco cosa può succedere al messicano della Red Bull a causa dei punti di penalità sulla sua patente.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sergio Perez in questo avvio di stagione di Formula 1 ha fatto esattamente tutto quello che si può chiedere alla seconda guida della Red Bull: arrivare al traguardo dietro il solito imprendibile Verstappen, cosa avvenuta sia all'esordio in Bahrain che nel successivo Gran Premio d'Arabia Saudita. Il 34enne pilota messicano è dunque secondo nella classifica del Mondiale, ma da adesso in poi dovrà stare molto attento, a cominciare dal GP d'Australia che si correrà nel prossimo weekend a Melbourne: su di lui infatti incombe un grande rischio a causa dei punti della Superlicenza FIA – ovvero la ‘patente' per poter correre in Formula 1 – che ha perso negli ultimi mesi.

Sergio Perez sul podio di Jeddah insieme a Verstappen e Leclerc
Sergio Perez sul podio di Jeddah insieme a Verstappen e Leclerc

La Superlicenza FIA si ottiene facendo risultati nelle serie minori delle quattro ruote (dal 2016 sono richieste anche la normale patente di guida e l'età minima di 18 anni). Ma una volta ottenuta, la si deve conservare comportandosi in maniera virtuosa al volante della propria monoposto di Formula 1. I commissari di gara possono infatti sanzionare i piloti che abbiano commesso delle infrazioni con dei punti di penalità sulla Superlicenza, fino al raggiungimento di 12 punti di penalità nell'arco di 12 mesi. Qualora un pilota arrivi a toccare questa soglia, scatta per lui lo stop automatico per una gara del Mondiale.

Perez sta scherzando col fuoco in tal senso: nell'ultimo Gran Premio a Jeddah, il messicano della Red Bull ha ricevuto una penalità di 5 secondi per "unsafe release", quando ha ignorato il semaforo rosso al pit-stop ed è partito a tutta velocità, costringendo Fernando Alonso a frenare bruscamente. Fortunatamente per lui, la penalità inflittagli in pista non gli è costata il secondo posto nella gara, visto che è riuscito a tenere il ferrarista Leclerc a una distanza maggiore, ma i commissari hanno anche aggiunto un punto di penalità alla sua Superlicenza, portando il saldo totale a 8, pericolosamente vicino al limite di 12 prima che scatti lo stop per un GP.

Checo in azione sulla sua Red Bull nel GP dell'Aravia Saudita
Checo in azione sulla sua Red Bull nel GP dell'Aravia Saudita

Il messicano deve stare attento per un periodo non breve, visto che i punti di penalità vengono cancellati dopo 12 mesi e i suoi primi punti scadono il 17 settembre, visto che quel giorno del 2023 gli fu comminato un punto al GP di Singapore, seguito poi da quattro punti di penalità nel GP del Giappone il 24 settembre, poi da due punti ad Abu Dhabi il 26 novembre e adesso dal punto inflittogli il 9 marzo a Jeddah, per un totale appunto di 8.

A Singapore Perez si era scontrato con Albon (un punto), mentre in Giappone aveva combinato disastri, incappando in due sanzioni, una per la collisione con Magnussen e un'altra per il sorpasso della Safety Car in uscita dalla pitlane (4 punti). Nell'ultima gara del 2023 a Abu Dhabi si è poi scontrato con Norris perdendo 2 punti, fino ad arrivare al punto di penalità datogli qualche giorno fa in Arabia Saudita per l'unsafe realese nei box.

La seconda guida della Red Bull potrà dunque permettersi un massimo di tre punti di penalità sulla sua Superlicenza da qua a settembre, altrimenti al quarto punto scatterà per lui lo stop obbligato in un Gran Premio. Se Checo arrivasse a 12 punti di penalità in 12 mesi, sarebbe il primo pilota di Formula 1 a saltare una gara per questo motivo. Il più vicino in passato ad incorrere nello stop è stato Pierre Gasly: il francese era sul punto di saltare un GP nel 2022, poiché era arrivato a 10 punti. È tuttavia riuscito a non subire altre penalità. In Formula 2 invece è successo più volte: quattro piloti sono rimasti senza correre una gara.

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