Norris sfotte la Red Bull per il sabotaggio: “Divertente, una penalità per qualcosa che non mi serviva”

La vicenda del tentativo di sabotaggio, peraltro neanche andato a buon fine, da parte della Red Bull nei confronti di Lando Norris poco prima della partenza dell'ultimo GP degli Stati Uniti ad Austin – che è costata una multa alla scuderia austriaca di Formula 1 – è stata commentata con ironia dallo stesso pilota della McLaren, che si è fatto beffe dei rivali: "Hanno fatto un ottimo lavoro… ma è stato ancora più divertente perché non ne avevo bisogno, non ho usato quel punto di riferimento ad Austin".
Cosa è successo ad Austin: il tentativo di sabotaggio della Red Bull nei confronti di Lando Norris
Lo scorso weekend la squadra di Max Verstappen – sempre più minaccioso all'inseguimento del duo della McLaren nella classifica del Mondiale, adesso l'olandese è a -40 dal leader Piastri – è stata multata di 50mila euro (di cui 25mila sospesi) dalla FIA per un'infrazione procedurale prima della partenza del GP. Un membro del team è entrato in pista, nell'area vicina alla griglia, nonostante fosse stata chiusa dagli steward, dopo l'avvio del giro di formazione.

L'obiettivo del ‘sabotatore' era la rimozione del nastro adesivo applicato dalla McLaren sul muretto, all'altezza della seconda piazzola, per dare un riferimento a Norris allo scopo di allinearsi correttamente sulla griglia e sfruttare fino all'ultimo centimetro utile. La sanzione non è stata comminata per aver tentato di rimuovere il nastro e interferire con l'attrezzatura altrui, ma per la violazione della procedura di sicurezza (ovvero entrare in una zona vietata dopo l'inizio del giro di formazione e ignorare le istruzioni degli steward).
Norris si fa beffe della Red Bull: "Non ne avevo bisogno, quindi è stato ancora più divertente"
Tutto comunque inutile, come spiega Norris alla vigilia del GP del Messico, e per due motivi. In primis il nastro della McLaren conteneva un materiale che avrebbe lasciato un segno sul muretto dei box una volta rimosso, inoltre ad Austin neanche gli serviva quel riferimento, perché aveva piena visibilità dei segni delimitanti la posizione in griglia presenti sull'asfalto.

"Hanno fatto un buon lavoro, perché possono farlo – premette Norris, che negli States si è classificato secondo dietro Verstappen – Ma non importava, non avevo usato il nastro adesivo. Quindi è stato ancora più divertente, perché non ne avevo bisogno, l'abbiamo messo lì per ogni evenienza. Hanno ricevuto una penalità per questo e io non ne ho nemmeno avuto bisogno. Hanno anche provato a rimuoverlo, ma non ci sono riusciti, perché lo avevamo reso speciale e non potevano toglierlo. Alla fine eravamo noi a riderci sopra…".
Questi nastri usati come marcatori sul muretto a lato della griglia di partenza dei Gran Premi sono un espediente abbastanza comune in Formula 1 a causa della visuale limitata all'interno dell'abitacolo dei piloti, ma Norris spiega di usarli solo in casi estremi di bisogno: "Non l'ho usato affatto, perché ho semplicemente seguito la linea sulla griglia. Ho detto che l'avrei usato nel caso in cui, ad esempio, a destra o in un punto qualsiasi, non si vedesse la linea. È solo un backup, se ne avessi bisogno. L'ho usato per un po' e hanno già provato a rimuoverlo, credo a Monza o in un paio di altri posti. A volte lo faccio, ma nel 95% delle gare ormai uso la linea di partenza in griglia".