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Leclerc non ha ancora capito come funziona la sua Ferrari: la macchina è un mistero

Il pilota della Ferrari Charles Leclerc ha ammesso che dopo oltre metà Mondiale di Formula 1 2023 non ha ancora capito il funzionamento della SF-23: la sua macchina continua a restare un preoccupante mistero.
A cura di Michele Mazzeo
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La Ferrari è arrivata alla sosta estiva del Mondiale di Formula 1 2023 con un po' di ritrovato entusiasmo frutto del terzo posto di Charles Leclerc nel GP del Belgio che ha riportato la rossa sul podio dopo due disastrosi weekend di gara che avevano fatto sorgere enormi dubbi riguardo alla bontà dei precedenti ingenti aggiornamenti introdotti sulla SF-23 che avrebbero dovuto la distanza dalle dominanti Red Bull che con Verstappen e Perez hanno messo a segno l'ennesimo trionfo anche sul tracciato belga.

Nemmeno il podio ritrovato e la solida prestazione offerta sul circuito di Spa-Francorchamps dalla vettura del monegasco (la gara di Carlos Sainz non fa testo a riguardo dato che di fatto è finita alla prima curva dopo l'incidente al via con Piastri nonostante sia stato lasciato poi in pista fino al 23° giro), al netto della preoccupazione nel finale per la quantità di carburante che c'era nel serbatoio, sembra aver però fugato questi dubbi, almeno stando al commento fatto dallo stesso pilota al termine della corsa sul tracciato belga.

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Il funzionamento della monoposto, nonostante si sia già superato il giro di boa della stagione, continua a rimanere un mistero. E non solo per i tifosi, gli spettatori e gli avversari, ma anche per chi con quella vettura deve scendere in pista. Dopo la gara di Spa infatti Charles Leclerc non ha nascosto il suo essere sorpreso dal fatto che contro le aspettative la SF-23 ha ben performato sul tracciato belga mentre, nell'appuntamento precedente, su un circuito da lui e dal team considerato più adatto alle caratteristiche della sua macchina, questa aveva ampiamente deluso le aspettative.

"C'è qualcosa di molto interessante su cui dovremmo concentrarci attentamente in termini di competitività tra Budapest e qui a Spa. Se avessi dovuto scommettere prima dell'Ungheria quale pista delle due si adatta meglio alla nostra macchina, avrei certamente scommesso su Budapest, ma se guardi alle due gare invece qui a Spa eravamo molto più forti. Questo è esattamente ciò che dobbiamo capire per ottenere il massimo dal nostro pacchetto per la seconda parte di stagione. Perché evidentemente c'è qualcosa che non abbiamo ancora capito" ha difatti ammesso il monegasco al termine del GP del Belgio.

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Segno evidente che il funzionamento della Ferrari, almeno fino alla gara di Spa, era ancora un mistero per la scuderia di Maranello. Una cosa alquanto preoccupante soprattutto se si considera che si sono già disputate già 12 delle 22 gare in programma nel corso di questa stagione. A riguardo però successivamente ci ha pensato il team principal Frederic Vasseur ad attutire la preoccupazione inevitabilmente nata dopo l'ammissione di Charles Leclerc.

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Pur non volendo svelare i dettagli, il manager francese ha infatti rivelato che proprio nel weekend di Spa la squadra ha iniziato a capire meglio la SF-23: "Ora cominciamo ad avere un’idea più precisa della situazione, di cosa va meglio, di quali sono i nostri punti deboli ma me li tengo per me, scusate. Gara dopo gara cominciamo ad avere un quadro più chiaro della situazione e del funzionamento della macchina" ha difatti detto il numero uno del muretto della rossa lasciando intendere che, contrariamente al suo pilota, i tecnici Ferrari dopo la gara belga hanno cominciato a capire quella monoposto che per tutta la prima parte di stagione è stata un vero e proprio mistero.

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