La lezione di Nico Hulkenberg: non è mai troppo tardi per realizzare un sogno, anche in F1

La storia di Nico Hulkenberg è veramente incredibile. Va presa a modello per chi cerca di raggiungere un traguardo, lo insegue e non lo ottiene mai, fino a quando all'improvviso il sogno diventa realtà: l'impossibile diventa possibile. Nel Gp di Silverstone il pilota tedesco alla soglia dei 38 anni è salito per la prima volta sul podio in F1. Qualcosa di clamoroso. Ha spazzato via una serie di record negativi ed ha coronato un sogno. La gioia degli altri piloti testimonia quanto nel circus sia stato apprezzato il risultato, raggiunto con una tigna mostruosa.
Podio a Silverstone dopo 239 GP in F1
Era partito penultimo, dopo una qualifica deludente, ma dopo una buona partenza, la Sauber ha azzeccato la strategia, si è fermato prima degli altri è balzato al quarto posto, e quando Hamilton si è fatto sotto ha rotto gli indugi e ha passato Stroll. Nel finale il testa a testa con Lewis, che si ferma prima ma sbaglia e non sfrutta così nemmeno il lunghissimo pit-stop della Sauber. Hulkenberg ha un bel margine, lo gestisce ed è terzo. Dopo 239 gare è finalmente sul podio. Quasi non ci crede, è spaesato. Quando ci sale però capisce tutto, perché quelli della Sauber danno vita a una festa eccezionale.

La lunga carriera in F1: pure da tappabuchi
A ventidue anni, nel 2010, Nico fa il suo esordio in Formula 1. Nel suo mondo c'è sempre, ma non ha sempre il posto fisso, anzi. Nonostante una pole position sul bagnato in Brasile, la Williams che lo fa esordire non lo conferma. L'anno seguente è terzo pilota, situazione che vivrà anche nel 2020, 2021 e 2022. In mezzo tante stagioni a barcamenarsi in pista tra sorpassi, incidenti, weekend deludenti e tanti sorrisi. Lui, a suo modo, è una stella, mascellone, sempre sorridente, spacca, anzi, buca lo schermo.
Nel 2020 la sua carriera sembra finita, ma per via del contagio al Covid dei piloti Racing Point rientra e ottiene due piazzamenti in zona punti, la stessa cosa la ripete nel 2022. Sembrano andati i bei tempi. Ma nella vita: non è mai troppo tardi. La Haas lo richiama, due annate di livello, e ora la Sauber, che lo ha voluto con forza, addirittura con un biennale. Sembrava quasi più una mossa da marketing, un pilota tedesco, l'ultimo del circus per la futura Audi, che si è unita ai complimenti.
Podio a sorpresa: da penultimo a terzo
Ma Nico non spacca solo fuori dalla pista – è stato uno dei più fotografati alla premiere del film F1: The Movie con la moglie – perché quando c'è da guidare i 38 anni (ad agosto) non si sentono. Già a Barcellona era arrivato quinto, davanti a Hamilton, in Canada e in Austria è stato consistente. A Silverstone ha realizzazato un sogno: il podio, al 239° Gp in carriera. Pazzesco. E partiva penultimo.
I complimenti a Hulkenberg: da Verstappen a Hamilton
Al di là del parallelo che viene naturale con l'eterno Sonny Hayes, il protagonista di F1: The Movie, c'è da sottolineare come il circus nella sua quasi totale interezza abbia gioito per il terzo posto di Hulkenberg, celebrato subito dall'amico Verstappen e da Gasly, oltre che dal compagno di squadra Bortoleto.
Ma via via tutti lo hanno applaudito. La doppietta McLarenm sul podio non ha avuto la stessa festa di Nico, osannato dal suo team per un traguardo storico, celebrato pure da Lewis Hamilton, che quel terzo posto lo voleva con tutto sé stesso e che ha perso a vantaggio del tedesco, che ha ricevuto un post di congratulazioni. Per una volta, davvero, vissero tutti felici e contenti. Perché alla fine chi lavora bene un premio lo ottiene, e non è mai troppo tardi per ottenere quel premio, quel podio, che oggi forse si gode ancora di più.