video suggerito
video suggerito

La Ferrari fa un’allarmante confessione sul crollo di Leclerc in Ungheria: “Pensavamo non finisse la gara”

Il sogno di Charles Leclerc di vincere in Ungheria partendo dalla pole è svanito dopo 40 giri, quando la sua SF-25 ha improvvisamente perso prestazione. Vasseur parla di un “problema al telaio” e ammette di aver temuto il ritiro, mentre nel paddock si moltiplicano le ipotesi su pressioni gomme e consumo del fondo.
A cura di Michele Mazzeo
113 CONDIVISIONI
Immagine

La Ferrari lascia l'Hungaroring con più dubbi che certezze. Il dominio di Charles Leclerc, partito dalla pole e in controllo della corsa per 40 giri nella gara del GP d'Ungheria della Formula 1 2025, si è sgretolato nell'ultimo terzo di gara per un improvviso crollo di prestazione della SF-25. Un calo che il team attribuisce a un "problema al telaio", ma sul quale circolano ipotesi ben più complesse.

Fred Vasseur, nella conferenza stampa post-gara, ha spiegato: "Onestamente, la situazione era piuttosto strana. Abbiamo avuto il controllo per i primi 40 giri. Nel secondo stint era più difficile ma gestibile, l'ultimo invece è stato un disastro. La macchina era difficile da guidare e non sappiamo esattamente cosa sia successo. Dobbiamo indagare se c'è qualcosa di rotto sul telaio o altro. A un certo punto ho pensato che non avremmo mai finito la gara".

Immagine

Il comunicato ufficiale di Maranello ha confermato: "Dal 40° giro si è sviluppato un problema al telaio che gli è costato circa 2 secondi al giro". Una confessione preoccupante, visto che la squadra ha proseguito per 30 giri con una monoposto che, secondo il team principal, rischiava di non vedere la bandiera a scacchi.

In conferenza stampa, Vasseur ha aggiunto: "Nel primo giro dell'ultimo stint ha perso circa un secondo. Ci ha chiesto via radio se avessimo sbagliato la regolazione dell'ala anteriore, ma non era così. Da lì abbiamo perso completamente il ritmo".

Immagine

Se per Ferrari si tratta di un problema meccanico, nel paddock prende corpo un'altra pista: quella delle pressioni gomme troppo alte. George Russell ha rilanciato l'ipotesi di un set di hard gonfiato per alzare il fondo ed evitare un eccessivo consumo del plank, già fatale ad Hamilton in Cina. La scuderia smentisce, ma resta la possibilità che la pressione sia stata volutamente aumentata per accelerare il warm-up con le basse temperature di Budapest. Una scelta che, complice il calore trasmesso dai freni, avrebbe spinto le gomme fuori dalla finestra ideale, rendendo la vettura ingovernabile e più lenta di circa un secondo al giro rispetto ai rivali.

Immagine

Altri tecnici nel dopo gara hanno legato il tracollo a un mix di fattori: pressione di gonfiaggio elevata per ridurre i tempi di riscaldamento, abbinata al calore dei cestelli freno, con l'effetto collaterale di innalzare ulteriormente la pressione durante la corsa. Il risultato: un equilibrio compromesso e una perdita di prestazione drammatica.

Immagine

Resta così un giallo tecnico che Ferrari dovrà chiarire rapidamente. Perché, se davvero l'ultimo stint di Leclerc è stato compromesso da una scelta deliberata, sarebbe l'ammissione implicita che le modifiche alla sospensione posteriore introdotte a Spa non hanno risolto il problema del consumo del fondo. E che a Maranello, oltre alla vittoria sfumata, è rimasto un interrogativo pesante come il distacco accumulato negli ultimi 30 giri.

113 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views