Kimi Antonelli non casca nella “trappola” di Russell in Messico, ma è caos in Mercedes senza Wolff

Non è stata una domenica semplice per la Mercedes a Città del Messico. Le W16 hanno tagliato il traguardo della gara del GP del Messico della Formula 1 2025 in sesta e settima posizione, perdendo la seconda piazza nel Mondiale Costruttori a vantaggio della Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Ma il vero caso del weekend non è arrivato dai cronometri, bensì dalle radio di squadra.
Per la prima volta in stagione, Kimi Antonelli ha chiuso davanti a George Russell, al termine di una gara segnata da un ordine di scuderia mal gestito e da un evidente disordine al muretto box, orfano di Toto Wolff, rimasto in Europa per seguire il figlio in una gara di kart.

Tutto nasce al giro 41, quando Russell, bloccato dietro al compagno, ha iniziato a tempestare il box via radio chiedendo strada per tentare l'attacco alla Haas di Bearman. "Ho più passo, ci stiamo entrambi rovinando la gara. Se non riesco a superare, restituisco la posizione a Kimi", ha ripetuto all'infinito l'inglese. Dopo diversi giri di pressioni, il muretto ha ceduto: Antonelli ha ricevuto l'ordine di lasciarlo passare.
Lo scenario però si è presto ribaltato. Russell non è riuscito a impensierire Bearman, ha perso ritmo e, complice il sorpasso di Oscar Piastri, si è ritrovato di nuovo nel traffico, con il giovane italiano nuovamente alle sue spalle. È stato allora che il 19enne bolognese ha mostrato sangue freddo: ha subito ricordato via radio che, come promesso, aveva diritto a riprendersi la posizione, e il team e lo stesso George Russell non hanno potuto fare altro che restituirgliela.
Un gesto che racconta molto del carattere del talento emiliano, alla prima stagione completa in Formula 1. Antonelli non ha solo evitato la "trappola" del compagno più esperto, ma ha anche dimostrato di saper gestire la pressione interna in una Mercedes che, senza la guida di Wolff, è apparsa confusa e divisa.

La squadra di Brackley ha così perso tempo prezioso, lasciando spazio a Piastri e favorendo la rimonta della Ferrari in classifica. "Non è stata una gara semplice, ma sono soddisfatto del lavoro fatto dal team", ha dichiarato Antonelli a fine gara, consapevole di aver centrato un piccolo ma significativo traguardo personale: battere Russell per la prima volta in carriera.
A fine giornata resta l'immagine di una Mercedes incapace di prendere decisioni nette, schiacciata tra le richieste dei piloti e l'assenza di una guida tecnica in grado di tenere la barra dritta. E se per Antonelli il sesto posto è un segnale di crescita, per la squadra quanto accaduto in Messico è un nuovo campanello d'allarme: senza Wolff, regna il caos.