Il team principal della Williams in Formula 1 riveste i panni da pilota e trionfa alla 12 Ore del Golfo

Non solo scrivanie, strategie e muretti box. James Vowles, team principal della Williams Racing in Formula 1, ha rimesso casco e tuta ed è salito sul gradino più alto del podio alla 12 Ore del Golfo disputata sul circuito di Yas Marina. Il dirigente britannico ha conquistato la vittoria nella classe AM, chiudendo inoltre decimo assoluto al volante della McLaren 720S GT3 del team Garage 59, in equipaggio con Anthony West, Marco Pulcini e Mark Sansom.
Un risultato di peso, arrivato al termine di una gara complessa e ricca di colpi di scena, che ha visto oltre 300 giri percorsi sotto le luci di Abu Dhabi. Per Vowles si è trattato di un ritorno concreto alle competizioni endurance, dopo anni di pausa legati agli impegni in Formula 1, prima in con Mercedes e poi con Williams.
Vowles torna in pista e vince ad Abu Dhabi
Il trionfo di classe alla Gulf 12 Hours si inserisce in un momento particolarmente significativo della carriera di Vowles. Nel Mondiale di Formula 1 2025, la Williams ha infatti chiuso quinta nel campionato costruttori, centrando il miglior risultato dell'era recente e confermando la solidità del progetto tecnico avviato dall'ex stratega Mercedes.
Proprio questa stabilità ha permesso al team principal britannico di tornare a correre: "Quando sono passato alla Williams, volevo che la Williams fosse in una posizione solida, così da potermi permettere di prendermi una settimana di pausa e concentrarmi davvero su qualcos'altro. Quindi questa è la cosa più importante".
Una vittoria simbolica alla 12 Ore del Golfo
La 12 Ore del Golfo 2025 è stata vinta assolutamente dalla Mercedes AMG GT3 della Capital RT by Motopark, ma il riflettore, in chiave Formula 1, si è acceso sul successo di James Vowles, capace di trasformare una parentesi agonistica in un risultato pieno. Un segnale chiaro: il manager che ha rimesso in piedi la Williams sa ancora essere decisivo anche in pista.
Un successo che rafforza il suo profilo internazionale e racconta un'altra faccia della Formula 1 moderna, dove leadership e passione per la guida possono ancora convivere.