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Il giorno in cui la Mercedes tradì Hamilton a Monaco: “Un errore inaccettabile”

A vincere il Gran Premio di Monaco del 2015 fu Nico Rosberg ma, come confermato da lui stesso, a meritare la vittoria sarebbe stato Lewis Hamilton. Il pilota inglese, dopo essere partito dalla pole position, stava dominando la gara di Montecarlo, finché non fu richiamato erroneamente ai box dalla Mercedes, che spianò la strada a Rosberg e a Vettel. Hamilton finì, così, al terzo posto una gara che avrebbe vinto agevolmente.
A cura di Valerio Albertini
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Il Gran Premio di Monaco del 2015 sarà sempre ricordato da Lewis Hamilton come uno dei più frustranti della sua intera carriera. Dopo aver dominato le qualifiche ed essere partito in pole position, il pilota inglese conduce agevolmente la gara mantenendo un margine importante sul compagno di squadra Nico Rosberg e sul ferrarista Sebastian Vettel. Tutto cambia a una decina di giri dalla fine: Max Verstappen si scontra con Romain Grosjean alla curva della Santa Devota e l'incidente rende necessaria l'entrata della safety car. Hamilton rallenta e viene inspiegabilmente richiamato al box Mercedes per un cambio gomme. Al suo rientro, viene preceduto sia da Rosberg che da Vettel ed è costretto a terminare la corsa in terza posizione, cedendo una vittoria che sembrava essere scontata al compagno di scuderia per un errore della sua squadra.

Hamilton domina prove libere, qualifiche e prima parte di gara

Il GP di Monaco, sesta gara del mondiale, si disputa il 24 maggio 2015 sul circuito di Montecarlo. Hamilton arriva alla corsa dopo aver vinto tre delle prime cinque corse e con un rinnovo contrattuale in tasca, firmato qualche giorno prima con la Mercedes. Fino a quel momento, Lewis si è imposto una sola volta nel Principato, nel 2008, mentre il compagno di scuderia Nico Rosberg ha trionfato nei due anni precedenti. Il pilota inglese sa che quel Gran Premio riveste un'importanza fondamentale perché, pur essendo in testa al mondiale, Rosberg e Vettel gli stanno alle calcagna.

Per questo, lo affronta al massimo e domina quasi tutte le sessioni di prove libere. Si ripete nelle qualifiche, dove conquista la pole position, mettendosi alle spalle proprio il compagno di scuderia e il ferrarista. Anche la gara della domenica parte bene per Hamilton, che la gestisce perfettamente, allontanandosi rapidamente da Rosberg. Il tedesco è riuscito a difendere la posizione al via dall'attacco di Vettel e si è messo all'inseguimento del compagno, con poche speranze di raggiungerlo. Con l'andare della corsa, Lewis consolida e incrementa il vantaggio, che arriva vicino ai 20 secondi al momento della sliding door della gara.

L'errore del box Mercedes che costa la gara ad Hamilton

È il 64esimo giro. Il diciassettenne Max Verstappen sta provando da tempo a superare Romain Grosjean e alla curva della Santa Devota tenta l'affondo decisivo, ma sbaglia le misure del sorpasso. Prima colpisce il francese, poi finisce contro le barriere. L'incidente rende necessaria l'entrata della Virtual Safety Car, la prima della storia della Formula 1. I piloti rallentano come richiesto e la direzione di gara introduce la vera Safety Car. Hamilton intravede i meccanici della Mercedes in piedi nella pitlane e immagina che il compagno di squadra Nico Rosberg si sia fermato ai box. Pensa che anche Vettel abbia effettuato un pit-stop e conclude che i due abbiano cambiato le gomme. In quel momento, inizia a preoccuparsi per la tenuta dei propri pneumatici in confronto a quella dei suoi avversari e avverte il team. Il box Mercedes non può sapere cosa stia immaginando Hamilton e cerca di rassicurarlo. In quei pochi secondi a disposizione, però, la squadra tedesca prende la decisione sbagliata. Convinti che l'inglese abbia margine sufficiente per effettuare il cambio gomme prima che passino Rosberg e Vettel, assecondano le sue preoccupazioni dell'inglese e lo fanno rientrare. I calcoli degli ingegneri Mercedes, però, si rivelano sbagliati e Lewis torna in pista alle spalle dei due tedeschi. Con poco più di 10 giri a disposizione, il pilota classe '85 non ha il margine per superare Rosberg e Vettel ed è costretto ad accontentarsi del gradino più basso del podio, dopo aver dominato praticamente tutta la gara.

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Le dichiarazioni di Hamilton, Wolff, Lauda e Rosberg

Il volto con cui Lewis si presenta alla premiazione è indicativo del suo stato d'animo. A pochi minuti dalla fine della gara, però, decide di non fare polemica con la squadra:

Non è un risultato facile da accettare per me, ma mi fido del team e delle loro decisioni. Si vince e si perde insieme, sono grato del lavoro svolto dallo staff. È successo tutto così in fretta che non ricordo i dettagli della loro decisione. Fino a quel momento è stata una bella gara e abbiamo comunque portato a casa un buon bottino di punti.

Per Toto Wolff, team principal della Mercedes, il primo pensiero è quello di scusarsi con Hamilton per l'errore commesso dalla scuderia:

Siamo tutti umani. A volte è necessario prendere decisioni in pochi attimi, e questa volta abbiamo preso quella sbagliata. Dobbiamo analizzarla correttamente, capire come evitare altri errori del genere in futuro e naturalmente chiedere scusa a Lewis.

Molto più diretto il presidente onorario del team, Niki Lauda, che definisce quanto accaduto "un errore incredibile e inaccettabile". A dare un'idea ben precisa di quello che è successo a Monaco in quel pomeriggio di maggio ci pensa il vincitore del Gran Premio, Nico Rosberg:

Il modo migliore per descrivere la mia vittoria è dire che ho preso quello che è arrivato. Sono felice di aver vinto la gara, ma devo ammettere che Lewis è stato più forte di me in questo weekend e meritava il successo. Ho avuto fortuna, non so neanche cosa gli sia accaduto esattamente.

Con la maturità del pilota trentenne, Lewis Hamilton riesce comunque a mettersi immediatamente alle spalle quanto accaduto a Montecarlo. L'errore della Mercedes e la conseguente sconfitta a Montecarlo non intaccano minimamente la sua forza e la settimana dopo, nel Gran Premio del Canada, torna sul gradino più alto del podio, ricominciando a tracciare il solco con il compagno che gli consentirà di vincere il suo terzo mondiale.

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