video suggerito
video suggerito

Ferrari non si arrende sul trucco del motore Mercedes: la mossa per mettere spalle al muro la FIA

La battaglia sui motori del 2026 sta infiammando il paddock di Formula 1. Mercedes e Red Bull sono accusate di aver trovato una “zona grigia” nelle nuove regole, garantendosi un vantaggio prestazionale. Ferrari, Audi e Honda non ci stanno e chiedono alla FIA di intervenire. La situazione è delicata, con ripercussioni che potrebbero influenzare l’intero campionato.
A cura di Michele Mazzeo
1 CONDIVISIONI
Immagine

La Formula 1 2026 non è ancora iniziata, ma il suo futuro è già al centro di una battaglia tra i grandi costruttori di motori. Mercedes e Red Bull, con il supporto di Ford, stanno cercando di sfruttare un buco nel regolamento tecnico per ottenere un vantaggio prestazionale significativo grazie al rapporto di compressione dei loro motori. A poche settimane dai test di Barcellona, la situazione si fa sempre più tesa.

La questione riguarda l'interpretazione delle nuove regole per il V6 turbo che entreranno in vigore dal 2026. Il nuovo regolamento ha ridotto il rapporto di compressione da 18:1 a 16:1, con l'intento di limitare le prestazioni del motore termico in relazione alla maggiore potenza delle unità elettriche. Tuttavia, non è stato specificato come il rapporto debba essere verificato durante la marcia delle vetture, ma solo a temperatura ambiente, quando il motore è spento. Questo ha aperto la strada a un'interpretazione che potrebbe consentire ai team di sfruttare la dilatazione termica dei materiali per aumentare il rapporto di compressione durante la guida, pur mantenendo i parametri previsti quando il motore è a freddo.

Immagine

Secondo le indiscrezioni, Mercedes ha sviluppato un motore che rispetta i limiti nelle verifiche a freddo, ma che durante le gare potrebbe raggiungere un rapporto di compressione di 18:1, portando a un incremento di prestazioni che potrebbe tradursi in un vantaggio di fino a quattro decimi al giro. Questa soluzione è stata adottata anche da Red Bull, dopo che alcuni ingegneri provenienti da Mercedes sono entrati nel team di Milton Keynes.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Ferrari, Audi e Honda hanno scritto una lettera alla FIA, chiedendo che venga presa una posizione chiara sulla questione. L'accusa è che questa interpretazione delle regole vada contro lo spirito del regolamento stesso, in quanto le vetture dovrebbero essere conformi alle regole in ogni fase della competizione, non solo durante le verifiche pre-gara. La FIA ha risposto sostenendo che Mercedes ha operato nel rispetto delle regole e saranno dunque considerate regolari se le verifiche a temperatura ambiente non evidenziano alcuna irregolarità.

Immagine

Nonostante questo, i tre costruttori non si arrendono. Temendo di partire in svantaggio già dalle prime gare del 2026, come riporta il Corriere della Sera, Ferrari, Audi e Honda stanno valutando di fare pressione sulla FIA affinché modifichi i metodi di controllo del rapporto di compressione. Una possibile soluzione sarebbe, tramite una direttiva tecnica, l'introduzione di nuovi criteri dopo le prime sei o sette gare della stagione, quando i team potrebbero aggiornare le loro power unit per colmare il divario prestazionale.

Nel frattempo, la Mercedes ha continuato a sviluppare il proprio motore, rassicurata dalla FIA sul fatto che la sua interpretazione delle regole fosse corretta. Nonostante le polemiche, il team di Brackley ha intenzione di portare avanti il proprio progetto senza modifiche, difendendo l'ingegno che ha portato alla creazione di quello che sembra essere ad oggi il motore endotermico più potente e sofisticato della griglia.

Immagine

Se Ferrari, Audi e Honda non riusciranno a ottenere un cambiamento prima dell'inizio della stagione, si troveranno di fronte a una situazione complicata. Le loro power unit dovranno competere contro quelle di Mercedes e Red Bull, che potrebbero avere un vantaggio di potenza significativo, almeno all'inizio del campionato. E la Formula 1 rischia di trovarsi nuovamente coinvolta in una lunga battaglia di interpretazioni regolamentari, proprio come accadde con il celebre caso del DAS nel 2020, quando la Mercedes sfruttò un "buco" normativo per migliorare le performance del volante.

La FIA ha già chiarito che eventuali modifiche ai regolamenti non avverranno prima del 2027, ma se la situazione non si sbloccasse, la stagione 2026 potrebbe iniziare con una serie di ricorsi che metterebbero sotto pressione l'immagine della Formula 1. In ogni caso, la battaglia dei motori è appena iniziata e promette di essere una delle questioni più controverse del prossimo ciclo regolamentare.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views