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Felipe Massa porta a processo la F1: potrà ottenere un risarcimento gigantesco e il Mondiale 2008

L’Alta Corte di Londra ha accettato l’azione di giudiziaria di Felipe Massa. L’ex pilota brasiliano chiede un risarcimento economico di oltre 80 milioni di euro per il Crashgate, e.
A cura di Alessio Morra
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L'azione giudiziaria di Felipe Massa è stata accetta. L'Alta Corte di Londra ha detto sì. Ciò significa che si andrà a processo. Il brasiliano chiede un risarcimento gigantesco per il Crashgate del GP di Singapore del 2008. L'ex pilota della Ferrari potrebbe tecnicamente avere un riconoscimento ufficiale che gli assegni il titolo di co-campione Mondiale di quella stagione, nell'ipotesi più estrema. Ma il Mondiale a Hamilton, in ogni caso, non sarà tolto.

L'Alta Corte di Londra dà il via al processo

Il giudice Robert Jay, incarico di decidere, ha respinto i tentativi di archiviare l'azione di cospirazione intentata dall'ex pilota di Formula 1. Nel mese di ottobre le parti hanno presentato le proprie argomentazioni e dopo averle esaminate la Corte ha respinto le accuse su una serie di punti essenziali concludendo che la teoria del complotto ha fondamenti plausibili. Il caso dunque sarà oggetto di un processo.

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Massa contro Ecclestone e la FIA

Massa sostiene che la FOM (Formula One Management Limited), Bernie Ecclestone e la FIA (Federazione Internazionali dell'Automobile) hanno agito in modo deliberato tutte assieme per nascondere la natura intenzionale dell'incidente causato da Nelson Piquet Jr. nelle prime fasi della gara di Singapore 2008. Il pilota sostiene che se la verità fosse venuta a galla quella gara sarebbe stata annullata e il titolo sarebbe stato vinto da Massa a scapito di Hamilton.

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"Quando la verità verrà a galla giustizia sarà fatta"

Il brasiliano, che è stato anche pilota di Sauber e Williams, ha parlato con la versione brasiliana di Motorsport: "Quell'incidente volontario mi è costato il titolo mondiale, all'epoca hanno preferito insabbiare piuttosto che difendere l'integrità dello sport. La verità prevarrà nel processo. Indagheremo su tutto. Ogni documento, ogni comunicazione, ogni prova che riveli la cospirazione tra gli imputati sarà presentata. Sono determinato e fiducioso. Quando tutta la verità verrà a galla, giustizia sarà fatta. Per me, per i brasiliani, per i tifosi, per tutti gli appassionati di sport motoristici, che meritano uno sport onesto, e per il futuro stesso della F1. Sono profondamente grato al mio team legale per il loro brillante lavoro e la loro incrollabile fiducia, alla mia famiglia per il loro costante supporto e a Dio".

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