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F1, Alonso contesta la penalità per l’incidente di Russell ma ha torto: smascherata la sua furbata

Fernando Alonso non ci sta e contesta la decisione dei commissari che gli hanno inflitto una severa penalità nel GP d’Australia. La furbata dello spagnolo, però, è conclamata dai video e dalla telemetria.
A cura di Alessio Morra
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Stavolta Fernando Alonso l'ha fatta grossa. La sua esperienza in molte situazioni lo ha aiutato, ma a Melbourne, nonostante si discolpi, il pilota spagnolo ha fatto una mossa sbagliata. Anzi, per essere precisi, ha fatto una furbata che ha pagato a caro prezzo, anche se chi l'ha pagata di più è stato George Russell che non ha presi punti, si è ritirato e si è preso un bello spavento. Alonso ha contestato la penalità inflittagli, ma le immagini e la telemetria parlano chiaro.

Il tremendo incidente di Russell nel finale del GP Australia

A Melbourne è stata scritto un piccolo pezzo di storia della Formula 1. Pareva impossibile battere Verstappen e invece Max si è ritirato dopo due anni e Carlos Sainz in modo prodigioso ha vinto il Gran Premio d'Australia, il terzo della sua carriera. La Ferrari ha fatto doppietta con Leclerc secondo. Hamilton si è ritirato e alla fine pure Russell rendendo amarissima la domenica della Mercedes. Lewis è stato messo ko dal motore, mentre George proprio nel finale mentre provava a inseguire la sesta posizione è andato a sbattere pesantemente. Si è spaventato, come è stato mostrato dal team radio, e ha chiuso senza punti.

Alonso sesto al traguardo, ma penalizzato dai commissari

Al traguardo Alonso si è classificato sesto e poco dopo sui social ha celebrato il risultato suo e della squadra, Aston Martin sugli scudi con Stroll settimo. Un discreto bottino. Forse pensava anche di averla passata liscia il due volte campione del mondo che invece è stato pesantemente punito dai commissari che hanno stravolto l'ordine d'arrivo con la penalità allo spagnolo, classe 1981.

Perché Alonso è stato punito al GP Australia

I quattro Commissari di gara della gara di Melbourne hanno deciso di comminare la bellezza di 20 secondi di penalità ad Alonso, e in aggiunta tre punti sulla superlicenza, per aver fatto brake testing – una manovra particolarmente pericolosa. In poche parole Alonso ha frenato in anticipo rispetto a quanto fatto durante la gara in una determinata curva, quella in cui Russell ha perso il controllo della vettura ed è andato a sbattere. Il brake testing è una furbata, non è ovviamente legale, e può indurre all'errore chi segue, così è stato nel caso del giovane inglese. In pratica il pilota che lo attua frena prima di quanto dovrebbe mettendo in difficoltà chi lo segue da vicino.

Alonso si è difeso dicendo: "Io avevo affrontato curva 6 in maniera diversa dal solito alleggerendo il gas solo per avere una migliore uscita dalla curva". Ma è la telemetria ad averlo condannato perché dai dati si nota che abbia frenato 100 metri prima del solito. I commissari sostengono che il regolamento prevede che nessuno debba guidare lentamente se non necessario. Da qui la sanzione. Da questo rallentamento è scaturita la frenata dura e di conseguenza il ritiro di George Russell, che è stato colpito da quella manovra e non ha avuto la possibilità di difendersi a dovere, finendo per essere autore di un grande incidente.

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