video suggerito
video suggerito

Cos’è successo tra Leclerc e Hamilton alla partenza in Messico e perché la Ferrari non è intervenuta

Alla prima curva del GP del Messico, Charles Leclerc ha chiuso Lewis Hamilton finendo lungo e tagliando Curva 2. Il monegasco ha restituito la posizione a Norris, ma non al britannico, che al punto di corda era davanti. Ecco perché la FIA non è intervenuta e la Ferrari non ha chiesto al pilota di restituire la posizione al compagno.
A cura di Michele Mazzeo
0 CONDIVISIONI
Immagine

La partenza della gara del Gran Premio del Messico della Formula 1 2025 è stata una delle più concitate della stagione. Allo spegnimento dei semafori Lewis Hamilton parte meglio di Charles Leclerc, che slitta leggermente sul lato sporco della pista. Il britannico cerca la scia della McLaren di Norris, ma il monegasco taglia la pista per mettersi in scia e chiuderlo.

I due ferraristi viaggiano affiancati fino alla staccata, con Verstappen che prova a infilarsi all'esterno. A quel punto Leclerc, stretto tra i due, è costretto ad allargare e finisce lungo, tagliando Curva 2 prima di rientrare in pista davanti a tutti, poi cede la posizione a Norris, e si riaccoda alla sua McLaren.

Immagine

Cos'è successo tra le due Ferrari alla partenza del GP del Messico: la scelta della FIA

La manovra in sé non è irregolare: l'irregolarità nasce dal fatto che dopo essere andato fuori pista, Leclerc ha restituito la posizione solo a Norris, ma non a Hamilton, che secondo i dati e le immagini era davanti al punto di corda di Curva 1, e quindi aveva diritto di precedenza.

Secondo l'ex pilota e commentatore Jolyon Palmer, "Leclerc ha sorpassato Hamilton fuori pista e avrebbe dovuto ricevere una penalità per questo". Dalle immagini è evidente che il monegasco non sia stato spinto fuori, ma abbia scelto di tagliare per evitare il contatto e poi mantenere la posizione.

Tuttavia, la FIA non ha aperto un'investigazione, in linea con un approccio ormai consolidato: da alcuni anni la Direzione Gara applica una tolleranza maggiore nelle primissime fasi di un GP, in particolare nelle partenze e nelle prime tre curve, considerandole momenti di contatto inevitabili e ad alta intensità.

Immagine

Perché la Ferrari non è intervenuta

A complicare tutto, il fatto che si trattasse di un duello interno tra compagni di squadra Ferrari. Segnalare l'episodio ai commissari avrebbe significato ammettere un'infrazione da parte del proprio pilota, una situazione quasi inedita in Formula 1.

Il muretto Ferrari avrebbe potuto chiedere via radio a Leclerc di restituire la posizione "internamente", ma subito dopo il caos di Curva 1 i due ferraristi sono stati uno dietro l'altro soltanto per poche centinaia di metri, tra i due infatti si è poi inserito Verstappen, rendendo impossibile qualsiasi ordine di restituzione.

Quando, dopo un duello accesissimo, Hamilton è riuscito a superare Verstappen, non era più terzo: nel frattempo Bearman aveva approfittato della bagarre per superare entrambi e portarsi al terzo posto. A quel punto, con Hamilton quarto, a rischio penalità (poi arrivata) e distanziato di oltre cinque secondi dal compagno, la Ferrari non aveva più modo né convenienza tattica per intervenire.

Immagine

Le reazioni e il significato dell'episodio

I dati telemetrici confermano che Hamilton era effettivamente davanti di circa quattro metri a Leclerc nel momento in cui il monegasco ha allargato. Una situazione che giustifica il malumore del sette volte iridato, che si è ritrovato penalizzato da una manovra del proprio compagno di squadra.

Leclerc, dal canto suo, ha spiegato nel dopo gara: "Non avevo spazio, ho cercato di frenare nel modo migliore possibile. Ho restituito la posizione a Norris, poi ho gestito la gara".

Alla fine il monegasco ha chiuso secondo dietro Norris, regalando alla Ferrari il miglior risultato possibile su un tracciato poco favorevole. Ma l'episodio resta emblematico: mostra come, anche in una squadra più equilibrata, le dinamiche interne e la prudenza politica del muretto possano pesare quanto le strategie in pista.

Immagine

La partenza di Città del Messico resta uno degli episodi più analizzati del weekend. Leclerc ha avuto la meglio, Hamilton ha perso terreno e la Ferrari ha scelto il silenzio, affidandosi alla tolleranza dei commissari.

Resta però una domanda inevitabile: se al posto di Hamilton ci fosse stato un pilota di un'altra squadra, la FIA avrebbe ignorato l'episodio? O, parafrasando Fernando Alonso a fine gara, i Commissari si sarebbero comunque voltati dall'altra parte?

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views