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Covid 19

Coronavirus, anche FCA chiude: stop a stabilimenti Fiat e Maserati in Europa per due settimane

Il gruppo FCA annuncia la chiusura produttiva fino al 27 marzo degli stabilimenti italiani di Melfi, Pomigliano, Cassino, Mirafiori, Grugliasco e Modena, nonché delle fabbriche all’estero di Kragujevac in Serbia e di Yychy in Polonia. La misura di sicurezza è stata presa a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus che ha anche fermato il mercato dell’auto.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la Ferrari, anche il gruppo FCA e Maserati sospendono temporaneamente la produzione in quasi tutte le fabbriche dislocate in Italia e in Europa a causa dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione su scala globale del Coronavirus (qui gli aggiornamenti in tempo reale con le ultime notizie dal nostro Paese e dal resto del mondo). Il termine allo stop produttivo è per ora fissato al 27 marzo e riguarda gli stabilimenti italiani Melfi, Pomigliano e Cassino, le carrozzerie di Mirafiori, Grugliasco e Modena, e le fabbriche di Kragujevac in Serbia e Yychy in Polonia.

Il Coronavirus ferma anche FCA e Maserati: fabbriche chiuse fino al 27 marzo

"Fca e Maserati sospenderanno temporaneamente la produzione nella maggior parte dei loro stabilimenti produttivi in Europa fino al 27 marzo -si legge nel comunicato – . La decisione rientra tra le misure in risposta all'emergenza Coronavirus. Chiuderanno in Italia Melfi, Pomigliano, Cassino, le carrozzerie di Mirafiori, Grugliasco e Modena; all'estero le fabbriche di Kragujevac in Serbia e Yychy in Polonia".

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Mercato dell'auto fermo: "pronti a riavviare la produzione quando la domanda crescerà"

"La sospensione della produzione consente al Gruppo di rispondere efficacemente all‘interruzione della domanda del mercato garantendo l'ottimizzazione della fornitura. In particolare, la sospensione della produzione viene attuata in modo tale da consentire al Gruppo di riavviare la produzione tempestivamente quando le condizioni del mercato lo consentiranno. Fca – ricorda la società – ha deciso di propria iniziativa di apportare modifiche ai processi di produzione in diversi impianti, tra cui l'aumento della distanza tra i dipendenti nelle stazioni di lavoro. Ha inoltre aumentato gli interventi di pulizia e igienizzazione in tutte le strutture, oltre ad aver apportato ulteriori migliorie a tutela della sicurezza dei dipendenti. Sono stati applicati rigorosi controlli e misure di sicurezza nelle mense e all'accesso di visitatori esterni a tutti i siti del Gruppo.

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Intensificato lo smart working: in atto revisioni dei processi di produzione e controllo qualità

Negli uffici, la società ha accelerato la diffusione del lavoro in remoto (smart working), un'opzione ora ampiamente disponibile per i dipendenti in tutto il mondo. Il Gruppo utilizzerà queste sospensioni produttive per attuare revisioni dei processi di produzione e controllo qualità a beneficio dei propri clienti e della produttività complessiva. Il Gruppo – conclude la nota – sta lavorando con i propri fornitori e partner affinché, nonostante la sospensione produttiva, gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati nel momento in cui riprenderà la domanda da parte del mercato".

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