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Tuur Hancke è morto all’improvviso nel giorno del suo 19° compleanno: tragedia nel mondo del ciclismo

Drammatica notizia ufficializzata nella giornata di martedì 26 novembre dal team per cui correva il giovane ciclista Tuur Hancke. La morte è avvenuta lunedì 25 novembre, giorno del suo compleanno: “Aveva preso una pausa dalla bici, tra allenamenti, gare e studi le pressioni erano tante”
A cura di Alessio Pediglieri
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Una morte tanto improvvisa quanto prematura quella che ha colpito il giovanissimo ciclista belga, Tuur Hancke, classe 2005, avvenuta il 25 novembre, giorno del suo diciannovesimo compleanno. Si indaga sulle dinamiche del decesso che ha sconvolto l'intero panorama del ciclismo juniores. "Si era preso una pausa il mese scorso: allenamenti, gare e scuola. Troppe pressioni". 

Tuur Hancke è morto lunedì 25 novembre, proprio nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, scuotendo il mondo del ciclismo belga e non solo. Era considerato una vera e propria promessa delle corse su strada, e dal 2022 stava correndo per la The Lead Out Cycling Academy, un team di formazione del Belgio composto da oltre 200 giovani ciclisti.

"Sempre rispettoso, sempre sorridente, amato da tutti. Purtroppo non c'è più tempo insieme per creare nuovi ricordi", ha scritto il Team sui social media, dove ha ufficializzato la notizia della morte di Hancke. "La morte improvvisa di Tuur provoca grande tristezza nel nostro team", ha commentato il ds della squadra, Arne Houtekier. "Sicuramente i ragazzi che hanno corso con lui nella stessa categoria giovanile sono molto colpiti. Si sono allenati insieme e hanno fatto stage insieme: questo aveva creato un legame che alla fine andava ben oltre i semplici compagni ciclisti".

Le cause della morte sono ancora tutte da verificare ma non mancavano ombre sulla giovane vita di Hancke che proprio il mese scorso aveva deciso di prendersi una pausa dalla sua attività sportiva. Una scelta razionale, come sottolinea Houtekier, a causa di problemi personali: "Tuur si rese conto che c'erano delle difficoltà e che non sarebbe entrato nel gruppo professionistico nel giro dei prossimi anni. La combinazione con gli studi superiori, iniziati due anni fa, è diventata gradualmente troppo pesante con l'intensità degli allenamenti e delle gare. La gestione è sempre difficile per ragazzi così giovani e molti si ritirano proprio per questo motivo".

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