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Pogacar: “Sto riscrivendo la storia ma il tempo vola. Non ne ho molto se voglio vincere tutto”

Il 2026 di Tadej Pogacar si presenta con un programma diverso rispetto al recente passato: partenza “posticipata” alle Strade Bianche, poi tante classiche tra cui i due taboo Sanremo e Roubaix. “Amo le gare di un giorno, emozioni racchiuse in sole 24 ore”. E le corse a tappe? Sì al Tour, Giro in stand by: “L’esperienza mi dice di decidere all’ultimo”. Ma l’obiettivo è di vincere il più possibile: “Non mi resta molto tempo”
A cura di Alessio Pediglieri
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Off season e tempo di programmazione nel mondo del ciclismo che tra ciclomercato, nuovi team all'orizzonte e sponsor che cambiano direzione, vede delinearsi il calendario per ogni squadra e ciclista in vista di un 2026 straricco di appuntamenti. Tra cui dover scegliere per trovare il mix perfetto tra prestazioni e vittorie, non potendo vincere tutto. Nemmeno un mostro come Tadej Pogacar può pensarlo, a tal punto che sta delineando il proprio programma, incentrato ancora una volta sul Tour e sulle grandi classiche che mancano all'appello del suo già prestigioso palmares. Con la certezza di non poter sbagliare se vuole continuare a mietere vittorie e record: "So che sto riscrivendo la storia, ma il tempo vola. E non ne ho molto se voglio provare a vincere tutto…"

Pogacar e il tempo che vola: Sanremo e Roubaix restano nel mirino anche per il 2026 ma "senza ossessione"

Le parole di Pogacar arrivano in coda ai pensieri rivolti alla nuova stagione e ai suoi 27 anni: un 2026 che si preannuncia ancor più combattivo e complesso per lui e la sua UAE Emirates, incui sarà ulteriormente importante non sbagliare approccio sulla carta, delineando il "percorso" perfetto per altri successi e primati. Pensieri già sottolineati in passato e che ritornano prepotenti di fronte al programma che in linea di massima è stabilito, con una partenza "ritardata" che dovrebbe prevedere il primo impegno sulle Strade Bianche per poi concentrarsi sulle Classiche di fine aprile come la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. I due grandi "buchi" in bacheca da colmare: "Ma non ne sono ossessionato" confida annunciando il suo 2026. "Certo, riuscissi a vincere quelle ultime due Classiche non mi rimarrebbe molto altro…"

Pogacar e la passione per Classiche: "Tutto si concentra in 24 ore, nelle corse a tappe festeggi solo dopo 3 settimane"

Un pensiero che condiziona la programmazione, anche se nulla sarà definitivo fino all'ultimo istante. A sottolinearlo è lo stesso campione sloveno che snocciola gli appuntamenti che vedono una serie di Classiche nella prima parte, in preparazione del clou che come sempre coincide con il Tour de France, dove spera di ritrovarsi faccia a faccia con Jonas Vingegaard che pare intenzionato a saltare la Grande Boucle, oltre a Remco Evenpoel già direzionato verso Parigi. Dunque, niente UAE Tour e corse di un giorno: "Le amo" confida Pogacar, "perché si concentra tutto in poche ore mentre nelle grandi corse a tappe puoi essere felice solamente alla fine di tre settimane logoranti, con una pressione costante che ti si riversa addosso".

Pogacar e il Giro d'Italia: "Non ho dato un no definitivo. L'esperienza mi dice di decidere all'ultimo istante"

E il Giro? La Corsa Rosa è la grande assente nella tabella di marcia di Pogacar che, però, sa che nulla è definitivo: sulla carta non c'è spazio per presentarsi prima del Tour de France con la condizione giusta per essere protagonista sulle strade d'Italia e poi ripetersi a poche settimane di distanza nella Grande Boucle. Ma potrebbe esserci anche un finale a sorpresa, il classico colpo di coda a stagione in corso, soprattutto per come andrà la prima parte. "Non ho detto di no in modo definitivo" ha spiegato Pogacar, "fino a ridosso della chiusura delle iscrizioni, non deciderò. L'esperienza mi dice che dovrò scegliere solamente all'ultimo momento".

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Pogacar e la storia del ciclismo: "Non ho tutto il tempo che voglio, ma so di star riscrivendo pagine uniche"

Dopotutto in Rosa a Roma c'è già stato, non è di certo una priorità assoluta tornarci. La storia del Giro l'ha già riscritta, ora i pensieri vanno ad altre storie da ridisegnare a propria immagine e somiglianza: "Sono perfettamente conscio di star riscrivendo la storia del ciclismo", ammette onestamente. "Dopo tutti questi anni e tante vittorie mi rendo conto di aver raggiunto un traguardo unico e sto provando a godermi questo percorso. Non ho un tempo illimitato, ma spero di scrivere molti altri capitoli di questo libro".

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