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Pogacar campione e gentiluomo, il gesto nei confronti di Majka è da brividi: “È stato un onore”

Lo sloveno ha trionfato anche nella classica Monumento ma ha fatto un passo indietro per tributare il giusto omaggio al compagno di squadra: “Mi ha aiutato a diventare quello che sono diventato. Mi mancherà tantissimo”.
A cura di Maurizio De Santis
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I gesti di Tadej Pogacar prima, durante e dopo il Giro di Lombardia dedicati a Rafal Majka spiegano bene cosa vuol dire essere un campione. Nel caso dello sloveno, che con l'ultima vittoria ha scolpito un altro pezzo di storia avvicinandosi a leggende delle due ruote come Coppi e Merckx, l'uomo viene primo dello sportivo. E lo ha dimostrato con il comportamento tenuto nell'ultimo atto della classica Monumento: si è preso la scena da uomo solo al comando (impressionante l'arrivo in solitaria ma, al momento opportuno, ha fatto un passo indietro e lasciato che le luci dei riflettori si spostassero sul compagno di team. "È stato un onore", è la frase pronunciata per il compagno di squadra che ha corso per l'ultima volta nella carriera. A 36 anni il polacco ha deciso di appendere la bici al chiodo (almeno per quanto riguarda le competizioniI e ‘Pogi' gli ha reso omaggio tributandogli una sorta di lungo addio con parole di sincero affetto ma anche facendo gesti molto belli nel corso della tappa conclusiva.

Pogacar congeda l'amico Rafal: "È stato il mio fratello maggiore"

Prima della partenza Pogacar non ha nascosto l'emozione di condividere quello che sarebbe stato l'ultimo giorno con la fianco uno ‘scudiero' del calibro di Majka. "È stato un onore correre con lui – ha ammesso prima della partenza -. È stato il mio fratello maggiore, il mio mentore in questi ultimi anni. Mi ha aiutato a diventare quello che sono diventato. Mi mancherà tantissimo". Elogi che il ciclista polacco ha incassato e girato al mittente con altrettanta enfasi, c'è un'espressione che rende bene l'idea di cosa abbia significato stare al fianco dello sloveno. "Mai visto in vita mia uno come lui. Nella mia carriera sono stato al fianco di Peter Sagan e Alberto Contador ma Tadej è una macchina, un killer".

I messaggi sui social: "A tutti i giovani talenti, prendete esempio da lui"

Majka è stato un alleato prezioso per Pogacar a dimostrazione del fatto che, al netto delle qualità e del talento individuale, il ciclismo è in gran parte uno sport di squadra. Lui era spesso lì, nel gruppo di testa, a tenere quel ritmo necessario per aprire la strada a Pogacar, preparargli il terreno perché partisse a razzo staccando tutti. E sabato scorso, mentre stava per partire in accelerazione, è successo qualcosa di veramente speciale: lo sloveno si è fermato un attimo, si è voltato e gli ha reso omaggio per l'ottimo lavoro svolto tendendogli la mano. In un altro momento della corsa si è girato verso la telecamera e ha salutato l'amico Rafal in diretta.

Bellissimi anche i messaggi pubblicati sui social e dedicati al polacco. "Che giornata, che squadra. Orgogliosissimo di finire la stagione così. Ad un grande mentore e modello di vita – Rafa ci mancherai". E ha aggiunto: "Grato alla squadra e a tutti coloro che hanno reso questa stagione così indimenticabile. A tutti i giovani talenti in arrivo. Questo è quello che dovresti ammirare. @majkarafalofficial grazie di tutto. È stato il nostro ultimo ballo".

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