Perché la ruota di Vercher inizia a girare con la bici ferma: la risposta ai complottisti del Tour

Sospetti di doping tecnologico insorgono già dopo solo due giorni di Tour de France. Ancora una volta i complottisti hanno avuto la meglio, sul web ovviamente, nel vedere la ruota posteriore della bicicletta di Mateo Vercher che ha continuato a girare vorticosamente pur ferma e senza motivo, così come accadde all'ultimo Baloise Belgium Tour, a Juan Sebastián Molano, corridore della UAE Emirates. Ancora una volta, però, non c'è nulla di artefatto e basta osservare il video integrale per capire il motivo del movimento della ruota: il "motorino" c'è ma è "umano". Si tratta del meccanico della TotalEnergie che, per gli amanti del complotto è stato opportunamente "tagliato" nei montaggi con cui si è gridato allo scandalo.
I complottisti del doping tecnologico alla riscossa: dopo Molano, tocca a Vercher
L'occasione per pensar male e lanciare accuse vero il Tour e i suoi corridori è stata posta su un vassoio d'argento nella prima, folle tappa della Grande Boucle dov'è accaduto di tutto, tra cui una fantozziana caduta in un GPM tra i francesi Thomas e Vercher: il primo è riuscito con un ultimo colpo di reni a prendersi i punti del 1° posto ma, sbandando malamente ha investito il connazionale.
Tutti giù per terra, prima di riuscire ad alzarsi e riprendere senza conseguenze. Ma oltre al filmato della loro caduta, subito ne è apparso un altro: in cui si vede in primo piano la ruota posteriore della bici di Vercher – ancora appiedato – inizia a girare vorticosamente, senza un apparente motivo.
Cos'è accaduto alla ruota "misteriosa" di Vencher
Così è esploso il nuovo tormentone sul sospetto del "doping tecnologico", con la ruota presa ad esempio lampante di bici truccate e corridori che si aiutano con motorini e marchingegni nascosti, bellamente scoperti dai più attenti. Lo stesso era accaduto con Molano, quando ha dovuto cambiare la bicicletta: la ruota posteriore del mezzo lasciato a terra a bordo strada ha continuato a girare, senza alcun senso per i più, scatenando sospetti e polemiche. In quel caso si trattava di una semplice legge della fisica, applicata ai raggi, nel caso di Vercher, il fattore è semplicemente "umano".
La ruota della bici di Vercher non gira "da sola": è il meccanico a dare la spinta
Se si osserva attentamente il video integrale e completo, senza tagli appositi, di quanto accade dopo la caduta di Thomas e Vercher, si vede sì la ruota del primo girare a bici ferma e corridore a terra, ma semplicemente perché è in possesso del meccanico della TotalEnergie che per rimettere a posto la catena e il cambio, ha dato un colpo secco al pedale, scatenando il movimento dei raggi posteriori. Tutto ancora una volta semplicemente svelato e spiegato con il buon senso, un po' di occhio critico e senza complotti.
Il doping tecnologico e i controlli al Tour de France: impossibile sfuggire
Il "doping tecnologico" c'è da sempre nel ciclismo, non è né un mistero né una bufala. Ma da diversi anni a questa parte è praticamente impossibile attuarlo, inserendo sulle bici qualsiasi sorta di meccanismo che possa aiutare nella pedalata i ciclisti. Le bici, anche al Tour de France, vengono non solo pesate scrupolosamente ma anche passate ai raggi X, a campione e senza preavviso, prima della partenza o all'arrivo. Ogni giorno: sia il mezzo del vincitore, sia quelle dei vari leader delle classifiche (montagna, giovani, a punti), sia a caso tra gli altri del plotone, anche intervenendo su quelle presenti sui bus delle squadre, che siano state utilizzate o no.